Le notti dei piccolini spesso sono interrotte da pianti fortissimi. I terrori notturni e gli incubi sono due cose diverse e non devono essere confusi. Un bambino colpito un terrore notturno difficilmente si ricorderà di quanto accaduto la mattina, perché si manifesta nella sua fase di sonno profondo, all'inizio della notte. Gli incubi, come i sogni, invece occupano la fase del sonno REM.
Come riconoscere i terrori notturni?
Dal 3 al 5% dei bambini sono colpiti da terrori notturni, con un picco tra 3 e 4 anni. Il terrore notturno è quindi raro e non pericoloso, non ha alcuna conseguenza sullo sviluppo psicomotorio del bambino. Tuttavia, gli episodi di terrori notturni possono essere molto impressionanti per i genitori. Si verificano 1 o 3 ore dopo essersi addormentato o all'inizio della notte o all'inizio di un lungo sonnellino. Questo episodio è caratterizzato da panico, pianto, lacrime, tachicardia, agitazione, sudorazione o arrossamento. Il bambino è sempre addormentato, ma a volte ha gli occhi aperti e può avere pupille dilatate. Questi attacchi durano di solito tra 1 e 20 minuti, prima che il bambino riprenda il sonno della notte.
Quali sono le cause dei terrori notturni?
Diverse cause possono essere all'origine dei terrori notturni. Il bambino è generalmente molto stanco o sperimenta cambiamenti nella sua vita quotidiana (cambio di scuola, spostamento, separazione dei genitori, arrivo di un fratellino o di una sorellina). Accade anche che un bambino incontri un episodio di terrore notturno quando è malato, specialmente quando la sua patologia è accompagnata da febbre.
Come reagire ai terrori notturni di mio figlio?
Puoi accendere una luce notturna, che può aiutare il bambino a essere rassicurato e ridurre il numero di episodi durante la notte. Inoltre, è meglio non svegliare il bambino in caso di crisi: tornando a dormire, il bambino inizia un nuovo ciclo di sonno e trova rapidamente la sua fase di sonno profondo. Se questi terrori notturni persistono, puoi parlare con il tuo medico, che può prescrivere una registrazione polisonnografica, esame che si svolge durante una fase di sonno e durante il quale vengono studiate diverse variabili, come il ritmo respiratorio, la frequenza cardiaca, l'elettroencefalogramma, l'elettromiogramma dei muscoli delle braccia o delle gambe.
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