La scelta del collaboratore domestico

Con mamma e papà al lavoro, anziani da assistere e bimbi da accudire, il collaboratore domestico diventa una figura necessaria nella vita di molte famiglie. Affidare ad una persona estranea la cura e la gestione della casa non è però una decisione facile, ecco alcuni consigli per scegliere al meglio.

Perché si instauri un buon rapporto tra collaboratore e padrone di casa, è importante, soprattutto nel primo periodo, fare presenti le proprie esigenze in modo chiaro e preciso. Le schede, i promemoria, la scelta dei prodotti da utilizzare, devono essere messi per iscritto per semplificare il lavoro del collaboratore.

Prima di mettersi a cercare una persona che collabori con te è fondamentale avere ben chiaro ciò che si vuole e cosa ci si aspetta, bisogna quindi definire le mansioni ed il tempo che sarà necessario per compierle. Potrai decidere così se fare un contratto part-time o full-time, o semplicemente di un aiuto qualche ora alla settimana.

Per proteggere non solo i diritti del collaboratore, ma anche i tuoi, è sempre bene fare riferimento al contratto nazionale di lavoro, il lavoro in “nero” comporta infatti notevoli rischi ed è quindi da escludere oltre che per motivi legali e di principio anche per una questione di utilità.

Meglio evitare poi di puntare tutto sul risparmio, sottopagare la persona che lavora per noi o scegliere il collaboratore più "conveniente" si rivela sempre controproducente, meglio assicurarsi che il collaboratore sia soddisfatto della retribuzione e del lavoro che deve svolgere.

È opportuno che il collaboratore valuti se le necessità della padrona di casa sono compatibili con le proprie esigenze familiari per non trovarsi poi in difficoltà. Insomma, patti chiari, per un rapporto che col tempo potrà diventare di stima e fiducia.