Candeggina: una delle armi preferite dalle nostre nonne nello sferrare i loro attacchi vincenti contro lo sporco! Il suo impiego come sbiancante e disinfettante è talmente consolidato, che quell’inconfondibile scia lasciata dal suo odore pungente è inevitabilmente legata all’idea di pulito e candore! Ti sei mai chiesta cos’è che rende questa sostanza così potente? Qual è il principio attivo responsabile della sua efficacia? Scopri insieme a noi di cosa è composta la candeggina: conoscere i prodotti che adoperi in casa ogni giorno è fondamentale per farne un uso appropriato e corretto!
Cos'è la candeggina?
La candeggina è una soluzione di color giallo paglierino dal tipico odore acre e penetrante, il cui componente principale è il sale di sodio dell'acido ipocloroso, un composto chimico più comunemente noto come ipoclorito di sodio (NaOCI). Per via della presenza al suo interno di cloro gassoso dissolto in idrossido di sodio, l’ipoclorito di sodio è un potente ossidante basico, ma molto reattivo: a contatto con alcune sostanze può liberare pericolosi gas. Per questo motivo non si trova puro in commercio, bensì in soluzioni acquose e in percentuali mai superiori al 25%: varechina o candeggina (la differenza non c’è, si tratta di sinonimi!), amuchina, nettorina, conegrina… ciò che cambia tra l’uno e l’altro di questi prodotti è la quantità di NaOCI presente al loro interno. La percentuale di ipoclorito di sodio nella candeggina è di circa il 5%; al suo interno, oltre ad esso, ci sono altre sostanze stabilizzanti come il carbonato di sodio o il solfato di sodio.
È esattamente il potere ossidante dell’ipoclorito di sodio a rendere la candeggina ideale per diversi utilizzi, come sbiancare il bucato e disinfettare pavimenti e sanitari, soprattutto nei casi in cui nei giorni festivi ci accorgiamo di aver dimenticato di acquistare i prodotti specifici. Allo stesso tempo, è il fatto stesso di contenere cloro attivo a far sì che la candeggina non debba mai essere usata insieme all’acido muriatico o all’ammoniaca - altri due preziosi alleati delle nostre session di pulizia domestica - a contatto con i quali libera, rispettivamente, cloro allo stato gassoso - tossico - e clorammine - irritanti. Quindi alla domanda “cloro e candeggina sono la stessa cosa?” - che anche a te sarà capitato di porti leggendo di sfuggita i componenti sulla confezione della candeggina - la risposta è no! La candeggina è una soluzione a base di cloro, ma non è cloro puro!
Candeggina: a cosa serve?
Grazie alle proprietà ossidanti del suo principio attivo, l’ipoclorito di sodio, la candeggina è assai efficace nello sbiancare i tessuti - letteralmente “candeggiare”, cioè “rendere candidi” - ed eliminare dunque le macchie più difficili senza troppa fatica, persino a basse temperature. Operazione da non trascurare per un corretto candeggio dei capi in tessuto è, però, la cosiddetta “neutralizzazione”, da eseguire subito dopo l’applicazione della candeggina: il suo scopo è esattamente la limitazione della reazione chimica della candeggina sulla trama della stoffa. La neutralizzazione post candeggio si effettua immergendo il capo in una soluzione d’acqua e aceto (200 ml per 1 litro d’acqua) e poi sottoponendolo a lavaggio con acqua e sapone neutro in scaglie. Come avrai intuito, quindi, la candeggina è piuttosto aggressiva con i nostri capi e, pertanto, è opportuno ricorrere a questo prodotto solo quando strettamente necessario.
Oltre all’azione sbiancante, la candeggina è largamente impiegata nelle pulizie a fondo soprattutto per la sua azione disinfettante: grazie al cloro in essa presente, la candeggina ha il potere di rimuovere efficacemente i batteri. Perché la loro eliminazione sia totale, però, occorre prestare molta attenzione alla concentrazione d’ipoclorito all’interno della candeggina e ai tempi di posa suggeriti dal produttore, o si corre il rischio di vanificare l’efficacia della sua azione! Inoltre bisogna tenere presente che la candeggina disinfetta sì, ma non deterge, per questo è sempre consigliabile ricorrere a prodotti specifici per le pulizie.
Per finire, è doveroso essere molto cauti quando si maneggia la candeggina: il consiglio è di usare sempre guanti protettivi e conservare il suo contenitore lontano dalla portata dei bimbi. Il suo potere corrosivo, infatti, è tale da rovinare persino l’acciaio, se usata ripetutamente e in dosi eccessive!
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