L'aspettativa di vita dei nostri animali domestici è notevolmente cresciuta negli ultimi anni. Complici una migliore attenzione e cure mediche veterinarie sempre più all'avanguardia, i pets hanno una speranza di stare accanto a noi decisamente importante, soprattutto se li teniamo sempre in casa e se seguiamo le indicazioni del dottore. I gatti di solito sono molto longevi, ad esempio. Ci sono micini che hanno spento anche le 20 candeline sulla loro "torta". Come si calcola, però, l'età dei gatti per tramutarla in quella umana?
Proprio come si fa con il calcolo dell'età dei cani, anche per quello che riguarda i gatti non bisogna semplicemente fare una moltiplicazione per sette. Nei primi due anni di vita i micini invecchiano molto di più rispetto ai restanti anni di vita. Di solito si calcola che nel primo anno di vita Micio raggiunge i 15 anni umani, mentre a due anni il corrispettivo con l'età dei proprietari è di 24 anni.
Ogni anno successivo, invece, equivale a circa quattro anni umani. Quindi a tre anni i felini hanno all'incirca 28 anni, a quattro 32, a cinque 36 e così via… Se teniamo, però, in considerazione che ci sono gatti che sono arrivati anche a 20 anni se non di più, il calcolo lascia un po' il tempo che trova. Ovviamente l'aspettativa di vita aumenta in assenza di malattie congenite, di vita in casa, di alimentazione sana ed equilibrata, di continue cure e attenzioni da parte dei proprietari.
Per un calcolo più preciso dell'età dei gatti si possono guardare i suoi denti. Se i dentini da latte crescono nelle prime quattro settimane di vita, ecco che quelli permanenti arrivano entro i quattro mesi. Sotto i tre anni, in caso di salute perfetta, saranno poche le macchie gialle sui denti, mentre la presenza di tartaro può indurci a pensare che il felino sia più grandicello. Quando, invece, i denti sono marroni o mancano, allora siamo di fronte a un gatto anziano.
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