Quando un animale entra nella tua casa, la prima cosa che devi fare per leggere è farlo identificare (tramite l'inserimento del microchip) e registrare dal veterinario entro il secondo mese di vita. Contestualmente devi richiedere il rilascio del certificato di iscrizione in anagrafe, che costituisce il documento di identità che deve accompagnare l’animale in tutti i suoi eventuali trasferimenti di proprietà.
Che cos’è il microchip
Il microchip è un dispositivo elettronico racchiuso in una capsula di vetro compatibile con l’organismo dell’animale, di dimensioni ridotte, che viene impiantato sottopelle e può essere letto da un apposito apparecchio che rileva le 15 cifre al suo interno. Questo dispositivo dal 1° gennaio 2005 è l’unico sistema identificativo nazionale per gli animali d’affezione e deve essere conforme alla norma ISO (International Standards Organization) 11784 e all’Allegato A della norma ISO 11785.
A che cosa serve
In principio serviva per identificare gli animali da reddito, come mucche o cavalli, oggi il microchip viene usato anche per gli animali da compagnia, come cani, gatti, furetti e conigli e per gli animali esotici come iguane, tartarughe e pappagalli di grandi dimensioni. Inoltre, i gatti e i furetti, per recarsi all’estero, devono essere obbligatoriamente identificati con microchip per poter ottenere il passaporto europeo, documento indispensabile per l’espatrio. È anche necessario, in caso di assicurazione, l’identificazione e quindi per il rimborso di tutte le spese veterinarie.
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