Purtroppo è un fenomeno in crescita, che lucra sulla pelle dei più piccoli e indifesi. Ognuno di noi può aiutare le forze dell'ordine a fermare questo business crudele e terribile: stiamo parlando del traffico illegale di cuccioli, soprattutto di cane, ma anche di gatto, che provengono solitamente dall'Est Europa. I potenziali acquirenti vengono truffati, mentre i poveri animali fanno veri e propri viaggi da incubo, in condizioni di igiene terrificanti. La loro salute e la loro stessa vita sono a rischio, giorno dopo giorno.
Ogni anno decine di migliaia di cuccioli sono i protagonisti, loro malgrado, del traffico illegale di animali domestici. Si tratta di animaletti di pochissime settimane di vita che entrano illegalmente anche nel nostro Paese. Sopravvivere ai viaggi non è facile e, spesso, quando arrivano a destinazione soffrono di malattie troppo invalidanti, che li fanno soffrire ulteriormente.
Cosa dobbiamo sapere su questo fenomeno, per poter essere più attenti quando decidiamo di acquistare dei cuccioli di cane o di gatto?
- i cuccioli vengono separati dalla mamma con crudeltà e troppo presto
- le razze interessate sono soprattutto i cani di piccola taglia
- talvolta vengono fatti degli incroci tra razze differenti, spacciandoli per cuccioli con pedigree, con tutte le conseguenze che questo ha sulla salute di poveri animali
- sono obbligati ad affrontare lunghissimi viaggi, in spazi ristretti e poco igienici di solito viaggiano con documenti falsi, perché non hanno i certificati che solitamente vengono richiesti
- i cuccioli arrivano principalmente da Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania
- i viaggi della speranza li portano in paesi come Italia, Francia, Spagna, Olanda
- il traffico si diffonde a macchia d'olio su internet e sui social network
- i cuccioli spesso sono malati, perché non vaccinati o curati e perché separati presto dalla mamma
- spesso i trafficanti li riempiono di farmaci per farli stare buoni durante il viaggio
- la maggior parte di loro non supera il quinto anno di vita per le conseguenze di quello che hanno subito durante i viaggi
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