L'azione dell'anidride carbonica determina la vasodilatazione. L'aumento di velocità del flusso sanguigno, produce il cosiddetto effetto lipolitico (bruciagrassi): il drenaggio veno-linfatico rompe le cellule adipose rimaneggiando il grasso in eccesso, il sangue quindi scorre più velocemente, i tessuti ricevono più ossigeno, le tossine vengono smaltite e il gonfiore si riduce.
Non ci sono controindicazioni particolari per avvicinarsi a questi trattamenti, l'unica grande controindicazione è la gravidanza. Il trattamento deve però avvenire sotto controllo medico e il gas deve essere somministrato da apparecchiature certificate dal Ministero della Salute.
Il gas è atossico ed è possibile dosare la sua percentuale, il volume dell'iniezione e la velocità del flusso ottenendo una seduta estremamente personalizzata. Naturalmente è sempre compito del medico integrare le terapie già praticate con cicli di carbossiterapia.
Ma la carbossiterapia viene usata anche come anti-età: produce infatti un lifting-dolce che agisce sul viso contro borse, rughe e le cosiddette "zampe di gallina". La sua azione sulla struttura del derma ridona alla pelle un aspetto più tonico e compatto.
Vengono effettuate sedute di carbossiterapia anche per risolvere problemi legati alla psoriasi, può eliminare le vene reticolari agli arti inferiori stimolando il microcircolo, ed è efficace anche nella riduzione del dolore.
Un ciclo di carbossiterapia non ha una durata standard, in media va dalla sei alle dieci sedute, ma dopo ogni singolo trattamento si è già in grado di percepire i miglioramenti ottenuti. La singola seduta dura circa 15 minuti. I cicli possono essere ripetuti 2 o 3 volte l'anno.
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