L'obiettivo è ambizioso: sconfiggere la carie nei bambini compresi tra i 5 e i 6 anni, ed eliminare, nei ragazzi fino ai 18, la perdita di denti causata da malattie parodontali. A fissare queste mete è stata l'OMS, Organizzazione Mondiale della sanità. Ottima idea, ma come raggiungere lo scopo? Si valuta infatti che nel nostro paese siano afflitti da carie il 20% dei piccoli fino a 6 anni, cifra che sale al 44% nella fascia superiore (fino a 12 anni).
Per combattere questo problema, sono fondamentali i primi anni di vita. Ecco perché è corretto avere da subito un atteggiamento corretto nei confronti del proprio bebé. Mai, per esempio, dargli il ciuccio generosamente intinto nello zucchero. O, per calmarlo, propinargli beveroni dolci e sciropposi. La carie si forma infatti "grazie" a una flora batterica cariogena, una dieta ricca di carboidrati fermentabili e alle ridotte difese immunitarie del bambino.
I batteri metabolizzano gli zuccheri creando acidi, che demineralizzano lo smalto dei denti. Così, è facile che su questi ultimi si formino delle cavità, stadio iniziale della carie. Niente dolci, dunque, neanche nell'età più tenera, ma somministrazione di fluoro grazie ad acque minerali che ne siano ricche, prima per la madre (fin dal terzo mese di gravidanza), poi per il bebé, dai tre mesi ai sei anni. Da unire, dai tre anni in su, al dentifricio al fluoro due volte al giorno.
E naturalmente a una sana educazione, che abitui i bambini a saper prevenire i problemi ai denti. Imparando dunque a spazzolarli correttamente, a usare le pastiglie rivelatrici di placca, e a seguire un'alimentazione sana. Senza trascurare i controlli periodici dal dentista.
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