Sicuramente la voglia di sentirsi pulite ci spinge a lavarci spesso ma se si esagera si ottiene l’effetto opposto: una pulizia eccessiva infatti può attaccare le barriere protettive intime. E’ sufficiente perciò lavarsi due volte al giorno, mattino e sera, con una unica eccezione durante i giorni del ciclo: in questo periodo è infatti possibile rinfrescarsi più spesso con un detergente a ph più acido (3.5) che impedisca che i residui del flusso mestruale diventino terreno fertile per i germi.
Ricordate che è importante anche risciacquarsi molto bene per evitare che residui di sapone possano irritare le mucose, asciugarsi con attenzione (l’umidità facilità la diffusione di batteri e funghi) ed usare sempre un asciugamano personale.
Per quanto riguarda la scelta del detergente intimo, questo deve essere idratante e con un ph intorno a 5 per rispettare l’ambiente interno della vagina e la flora batterica. E’sempre bene diluire il detergente con poca acqua e, se usate un doccia-schiuma, ricordate di non metterlo sulle zone intime perché alcune sostanze schiumogene o profumate contenute in tali prodotti potrebbero scatenare reazioni allergiche.
Anche l’acqua ricco di cloro della piscina può procurare secchezza nelle zone intime: in questo caso prima di tuffarvi potete stendere esternamente una crema protettiva alla calendula.
Relativamente all’abbigliamento intimo, mutande di nylon o sintetiche non andrebbero mai indossate in quanto, sfregando la pelle, la soffocano facendo ristagnare i cattivi odori. Il cotone è quindi sempre la scelta migliore.
Limitate anche l’utilizzo dei salvaslip agli ultimi giorni del ciclo in quanto un utilizzo quotidiano non fa respirare correttamente l’epidermide e provoca un aumento della sudorazione in quella zona.
Anche pantaloni o vestiti aderenti possono provocare piccole abrasioni e dar luogo a successive infezioni. Il consiglio è quello di scegliere, almeno quando siano in casa, un abbigliamento più confortevole e comodo.
Infine evitate, quando siete in ufficio, di accavallare sempre le gambe perché una tale postura può portare a vestiboliti , cioè ad infiammazioni della via d’ingresso della vagina, responsabile del dolore durante i rapporti.
Condividi