Si chiama crudismo o ‘raw food’ l’ultima moda in fatto di alimentazione. Colazione, pranzo e cena vengono preparati con cibi crudi, in particolare verdure, evitando la loro cottura per preservarne i micronutrienti, gli enzimi, le vitamine e i sali minerali che si degradano con le alte temperature.
Approfittiamo quindi dell’estate per abbuffarci di frutta fresca biologica lavata con cura per poter, quando possibile, ingerirne anche la buccia, di ortaggi colorati e gustosi che rinfrescano, idratano e dissetano i tessuti del nostro organismo combattendoi radicali liberi grazie alla presenza di antiossidanti. Perché gli ortaggi siano veramente salutari vanno tagliati all’ultimo momento a fette non troppo sottili per ridurre al minimo la perdita di nutrienti dovuti all’ossidazione dell’aria, lasciando così intatti gli enzimi che renderanno le verdure più digeribili.
L’olio di oliva, il condimento principe, agisce beneficamente nel nostro organismo soprattutto se consumato crudo. Solo in questo modo stimola la digestione, favorisce la secrezione della bile, la produzione di enzimi digestivi ed aumenta la frazione di colesterolo buono (HDL).
Non tutti gli ortaggi vanno però consumati crudi, esistono dei vegetali che possono addirittura risultare dannosi. I cereali ed alcune leguminose, per esempio, risultano indigesti se assunti al naturale; solo il calore trasforma gli amidi in carboidrati più semplici e le proteine in frammenti più solubili e quindi meno indigesti. Questi alimenti risultano più digeribili una volta germogliati poiché diventano più teneri e si arricchiscono di enzimi, vitamine ed altri oligoelementi.
Non vanno assolutamente mangiati allo stato crudo tutti gli ortaggi appartenenti alla famiglia delle solanacee,come patate e melanzane, in quanto ricche di solanina, una sostanza tossica che danneggia l’apparato digerente e il sistema nervoso e può causare dolori addominali, mal di testa, vertigini, vomito.
Meglio cucinare anche bietole, coste, fagiolini e spinaci, poiché il calore riduce il contenuto di acido ossalico, un composto che impedisce l’assimilazione nell’organismo di diversi minerali come il ferro, il magnesio e il calcio. La cottura favorisce la liberazione di carotenoidi e antiossidanti.
Carne e pesce ma anche latte e uova possono essere assunti senza cottura solo se freschissimi e di provenienza sicura, solo la cottura impedisce la presenza di eventuali contaminazioni batteriche. I frutti di mare crudi sono facilmente contaminati da batteri e virus anche la temibile epatite A. Tutto il pesce crudo, usato in particolare nella preparazione di cibi giapponesi, può contenere l’Anisakis, un parassita che vive nell’intestino dei pesci. Tonno e alici crude possono provocare la ‘Sindrome sgombroide’ dovuta alla proliferazione di batteri provenienti dalle viscere del pesce.
Per assimilare la vitamina H contenuta nel tuorlo è necessaria la sua cottura poiché l’avidina , inattiva con il calore, ne impedisce l’assimilazione. Anche il latte crudo, non pastorizzato, venduto da distributori automatici e la carne cruda sarebbero a rischio a causa per la presenza del batterio dell'Escherichia coli che comprometterebbe la funzionalità dei reni.
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