Cellulite, cicatrici, tessuti poco tonici. Problemi estetici che oggi possono essere affrontati con trattamenti innovativi. Se nell'articolo della scorsa settimana avevamo affrontato i pro e i contro di alcune nuove procedure di medicina estetica (filler, laser e onde d'urto), questa volta ci occupiamo di altre pratiche, che cominciano a diffondersi sempre di più.
La prima è il peeling, che consente di eliminare le macchie superficiali della pelle e le cicatrici, a patto che non siano troppo profonde. Attenzione: la cute non deve essere lesionata. La prima fase prevede l'asportazione dello strato corneo, grazie all'azione di una sostanza acida. Sulla pelle così trattata si picchiettano gel specifici, mirati all'azione che si vuole ottenere e al tipo di cute. La fase finale consiste nel passaggio di una maschera ai liposomi, che fanno assorbire fin nel profondo i principi attivi del gel. Nei giorni successivi al trattamento la pelle è un po' arrossata. Il trattamento va eseguito da esperti, perché l'uso di sostanze acide troppo potenti causa l'apparire di cicatrici e stressa troppo l'epidermide.
Contro la cellulite si combatte invece con la carbossiterapia (che va però evitata dalle donne in gravidanza). Il trattamento si basa su microiniezioni di anidride carbonica (per uso medico) sottopelle. Le cellule adipose sono sgretolate dal gas. Non si vedono tracce dell'ago o gonfiori, ma ci possono essere problemi di ecchimosi se si soffre di fragilità capillare e le sedute terapiche (almeno sei) sono a distanza assai ravvicinata.
Altra arma contro l'antiestetica cellulite è il trattamento a base di vibrazioni di silicone. Un rullo, collegato a un'apposita macchina, esercita sulla zona da trattare un massaggio con le sue sfere in silicone. Il risultato è lo sbriciolarsi delle cellule adipose. Le sedute minime da effettuare sono sei. Due però le controindicazioni per l'uso. Questa terapia è assai drenante, quindi comporta frequenti visite al bagno. Inoltre non è indicata per chi soffre di vene varicose; chi poi ha capillari fragili può veder comparire ecchimosi.
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