Indice dell'articolo
Lo yoga a testa in giù!
Sfidare la forza di gravità (e godere di tutti i suoi benefici) è lo scopo dell’Antigravity Yoga, una disciplina relativamente nuova ideata nel 1999 da Christopher Harrison che progettò la prima amaca antigravità come supporto alle esercitazioni.
“La forza della vita che ti butta giù è poi la stessa che ti fa risalire”: è il concetto che regge questa innovativa disciplina fusion dagli innumerevoli benefici a livello muscolare e dei tessuti.
Vediamo in che cosa consiste in 5 step:
1) Che cosa. La disciplina combina le posizioni dello yoga, il metodo del Pilates e gli esercizi di tonificazione sfidando, però, la forza di gravità. Per farlo si serve di un’amaca di tessuto assicurata al soffitto da due nastri anelati all’interno dei quali sperimentare l’allenamento in sospensione. In pratica: ti alleni appesa al soffitto!
2) Gli obiettivi. L’Antigravity Yoga ha moltissimi vantaggi. La liberazione dal senso di gravità permette di agire efficacemente sul sistema circolatorio e linfatico ringiovanendo la pelle e stimolando la microcircolazione. La colonna vertebrale si distende regalando, nella maggior parte dei casi, anche un paio di centimetri in altezza grazie alla decompressione praticata sulle articolazioni! Non solo, i movimenti lenti e attenti permettono di accrescere la propriocettività, ossia la consapevolezza del proprio corpo e la correzione dei piccoli errori di postura a partire dalla camminata.
3) Cosa si allena? Contrariamente allo yoga classico in cui i muscoli, come in qualunque altra disciplina, lavorano unicamente in un solo distretto, l’Antigravity Yoga agisce sul muscolo a più livelli regalando la consapevolezza di lavorare in grande profondità.
4) Le altezze. Le amache utilizzate nell’insegnamento di questa disciplina non sono tutte uguali. Nella sua versione più “dolce” le posizioni vengono effettuate a soli 15 centimetri da terra per non perdere del tutto il contatto con il pavimento. Per i più esperti, invece, il tessuto morbido ed elastico è saldamente appeso al soffitto fino a mezzo metro da terra per permettere movimenti più liberi e un allenamento più efficace sulla colonna vertebrale.
5) Più leggerezza. La sensazione che si ha praticando costantemente questa disciplina è quella di leggerezza e libertà. I movimenti ricordano quelli di un trapezista e la sensazione finale è quella di leggerezza, simile alla percezione che si ha dopo aver provato una disciplina sportiva ‘in volo’, come il paracadutismo.
Condividi