La scena la conosciamo bene: il bebè che beato mette in bocca tutto e la madre allarmata che corre a "disinnescare" il pericolo, evitando che il piccino tocchi o lecchi gli oggetti circostanti. Be', secondo gli ultimi studi scientifici, tanta attenzione all'igiene sarebbe nociva. Evitare infatti che i bambini siano a contatto con lo sporco, con la terra e con i microbi impedirebbe loro di sviluppare un sistema immunitario perfettamente funzionante.
I virus, i batteri e persino i vermi fanno sì infatti che si inneschino correttamente le difese dell'organismo, evitano l'insorgere di allergie e malattie autoimmuni e addirittura aiutano un sistema immunitario malfunzionante. I bambini che vivono in ambienti troppo asettici, disinfettati, non riescono a sviluppare i circuiti di difesa dalle aggressioni batteriche. Per questo, soprattutto nelle grandi città, sono sempre più vittime di allergie e di problemi asmatici. Il problema è simile a quello che si sta verificando con l'abuso di antibiotici: i batteri diventano sempre più resistenti, mentre il corpo umano diventa sempre meno capace di combatterne le aggressioni.
Negli Usa si diffondono libri di studiosi dai significativi titoli "Perché lo sporco fa bene" e simili, e alcune teorie rasentano francamente l'incoscienza, come il permettere ai bambini di mangiare con le mani sporche. L'approccio più costruttivo sembra invece essere un altro: non rendere asettico (a meno di precise prescrizioni mediche e sanitarie) l'ambiente in cui vive il bambino, e consentirgli di giocare con gli animali domestici e con la terra, ma obbligarlo sempre a lavarsi le mani prima di mangiare, di manipolare gli alimenti e dopo essere andato in bagno.
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