Attenzione ai troppi esami radiologici. L'allarme è stato lanciato poche settimane fa nientemeno che dal prestigioso quotidiano statunitense New York Times. Secondo una sua inchiesta, dei 95 milioni di esami effettuati negli Usa con tecniche radiologiche all'avanguardia, una quota compresa tra il 20 e il 40 % si dimostra del tutto inutile, se non dannosa. Infatti, anche se la tecnica diagnostica è molto più precisa che in passato, il bombardamento di radiazioni cui si è sottoposti è aumentato, con rischi e pericoli per la salute stessa.
Troppe radiazioni possono far degenerare le cellule umane, causando dunque malattie tumorali. I più delicati in questo caso sono i bambini, in cui le cellule si moltiplicano a ritmo assai rapido: il rischio di degenerazione è dunque assai alto. Seguono le donne, che hanno organi particolarmente sensibili e delicati come il seno. Si contano invece rischi minori per le persone di ottant'anni ed oltre. Che fare, allora? Mentre la scienza avanza, e propone scintigrafie, tac, tomografie e tecniche chirurgiche in cui la mano del dottore è guidata da apparecchi radiologici, il timore di esagerare con la dose di radiazioni cui sottoponiamo il nostro corpo si fa sempre più motivata.
E anche in Italia si comincia a pensare che parecchi esami radiologici siano eccessivi. Per fortuna di quest'opinione è anche la Società italiana di radiologia: che ricorda come per parecchi esami di routine, dalla sospetta frattura alla lastra al torace effettuata nel corso dei ricoveri ospedalieri, è inutile richiedere tecniche complesse e macchinari che dunque bombardano con troppe radiazioni.
Le tradizionali radiografie in bianco e nero in questi casi sono sufficienti e meno invasive. Inoltre, è bene chiedere esattamente al radiologo costi e benefici degli esami che si dovrebbero effettuare, per evitare di sottoporsi a eccessivi fuochi di fila di radiazioni. E non cadere nell'eccesso statunitense, dove le tac sono addirittura pubblicizzate come regalo ideale per la festa del papà...
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