Partecipiamo alla loro vita, tra realtà e finzione, perché interessarsi ai fatti degli altri prende il posto dell'interessarsi ai nostri. Se però continuiamo a guardare fuori di noi, rischiamo di non sapere più prendere decisioni con la nostra testa, e di lasciarci guidare e magari fuorviare dai pensieri degli altri, dalle mode e dai modelli imposti dall'esterno.
Chi siamo, cosa vogliamo veramente? Storditi da tanta comunicazione, sembra che abbiamo perso il contatto proprio con noi stessi. Liberarci da tutto questo e ritrovarci a tu per tu con noi stessi, invece, è necessario per svuotarci di tutto ciò che la società attuale ci riversa addosso e recuperare il nostro equilibrio interiore. La solitudine non è isolamento ed emarginazione, il disadattamento di chi non riesce a vivere i rapporti con gli altri. E' il momento in cui ci si toglie la maschera che gli impegni quotidiani ci fanno indossare e possiamo finalmente sgranchirci un po' i muscoli intorpiditi e rimetterci in forma. E' il momento in cui è possibile rilassarci e ritrovare i nostri spazi.
Ogni tanto bisogna spegnere la TV, chiudere il cellulare, staccare la spina e concederci una pausa per rimetterci in ascolto di quello che accade dentro di noi. Per riempire d'acqua fresca un bicchiere bisogna prima svuotarlo, per inspirare aria pulita occorre prima far uscire dai polmoni quella vecchia, così per rigenerare l'anima e la mente bisogna prima ripulirle, cioè liberarle da tutti i pensieri inutili, le idee non nostre, i sentimenti trasmessi dall'esterno che ci intossicano. La sede della nostra creatività è all'interno di noi stessi ed è attingendo a questa fonte che possiamo ricaricarci. Per recuperare energia bisogna incominciare a frequentare noi stessi più spesso.
Siamo molto meno autonomi di una volta e abbiamo bisogno di contornarci di persone e di riempire a dismisura ogni minuto libero delle nostre giornate per dare un senso alla nostra esistenza.
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