Con i gesti, gli atteggiamenti, la postura, ma anche con il tono di voce e i vari "mmm...." oppure "ehm-ehm" con cui intercaliamo il nostro discorso, diamo agli altri dei segnali importanti su chi siamo, su quali sono le gioie e gli interessi, le paure e i disagi, che attraversano il nostro animo.
Grattarsi, tossire, schiarirsi continuamente la voce sono azioni che facciamo non con lo scopo di comunicare, ma che inviano comunque dei messaggi. Di conseguenza, gli altri si comportano verso di noi in base alle informazioni ricevute. Quello che viene chiamato "il linguaggio del corpo" è un tipo di comunicazione involontaria, non consapevolmente inviata e altrettanto non consapevolmente ricevuta, ma di sicuro estremamente potente ed efficace.
Uno sguardo basso e spalle curve riflettono sentimenti di frustrazione, gambe e braccia incrociate trasmettono chiusura, invece spalle dritte e testa alta suggeriscono decisione, come anche guardare dritto negli occhi il proprio interlocutore. Anche gli abiti e il trucco che indossiamo per sentirci più carine riflettono la nostra personalità e il rapporto che abbiamo col mondo esterno, se disinvolto o impacciato, di apertura o di chiusura. Per quanto uno possa cercare di averne un controllo, è praticamente impossibile mascherare del tutto questi atteggiamenti spontanei, perché risulta piuttosto difficile avere una piena consapevolezza di tutte le nostre tensioni interne, una volta che per noi sono diventate naturali.
E come si fa a evitare di arrossire o impallidire, di sudare o tremare, visto che sono manifestazioni automatiche? Il corpo, insomma, dice la verità a dispetto di tutte le nostre intenzioni di mentire. Perché nel corpo risiedono le nostre emozioni più profonde, quelle che la nostra mente non è riuscita ad addomesticare
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