IL PENSIERO POSITIVO NON È MAGIA
Seguendo una concezione oggi diffusa, molti ritengono che pensare positivo significhi guardare solo al lato buono della vita, allontanando da noi gli aspetti più dolorosi e negativi. Se pensiamo che tutto ci andrà bene e ci crediamo con sufficiente convinzione, poi le cose dovrebbero effettivamente andarci per il meglio. Come se fosse sufficiente aver fiducia nel futuro per permettere ai nostri desideri di avverarsi. Queste però sono aspettative un po' ingenue, addirittura un po' magiche. Certo sarebbe bello che il mondo ripagasse le nostre buone intenzioni elargendoci ciò di cui abbiamo bisogno, sarebbe meraviglioso che ogni nostro desiderio divenisse reltà! Ma così non è, come chiunque di noi sa per esperienza, una volta abbandonata l'infanzia e il mondo delle favole. La fatica, le preoccupazioni e il dolore, purtroppo, esistono, bene e male sono due aspetti inscindibili della vita. Non bisogna negarne l'esistenza ma neppure lasciarsene schiacciare o permettere che ci tengano bloccati. Quando comprendiamo che dentro e fuori di noi esistono sia aspetti d'ombra che di luce, finalmente potremo cogliere il significato evolutivo anche del malessere e della sofferenza.
APRIRSI AL MONDO
Un modo diverso di essere positivi è quello che tiene conto di questo alternarsi di stati tra loro contrapposti: bello e brutto, bene e male, pieno e vuoto, yin e yang. In questo senso, essere positivi vuol dire aprirsi alla vita, sentirsi ben disposti ad accogliere dentro di noi ciò che la vita ci riserva, anche se non sempre è quello che avevamo sognato o programmato per noi stessi. Questo atteggiamento di apertura è un modo per mettersi in contatto da una parte con il mondo esterno e, dall'altra, con il nostro mondo interno fatto di sensazioni, emozioni e sentimenti. Stando attenti a tutti i sottili segnali che ci giungono, possiamo affinare le nostre capacità intuitive, risvegliare sensibilità nascoste ed essere pronti a cogliere messaggi che prima non sentivamo. E allora sì che le cose accadono: semplicemente perché impariamo a percepirle e ad accettarle. Assecondando gli avvenimenti, possiamo afferrare le occasioni nel momento in cui ci si presentano.
IL GIUDIZIO CHIUDE LA MENTE
Essere positivi vuol dire liberare la mente, non giudicare sempre gli eventi in base alle nostre aspettative, scartando con diffidenza tutto quanto non ci piace o non conosciamo. Troppo spesso invece ci lasciamo guidare da preconcetti e schemi mentali, come anche da paure e insicurezze, che limitano la nostra vita facendola scorrere su binari prestabiliti e ci rendono ciechi e sordi a quanto accade anche appena un po' più in là di essi. Se l'atteggiamento positivo apre, quello negativo chiude, mette ostacoli e barriere. C'è ad esempio chi fugge di fronte a nuove esperienze per paura di sbagliare e chi non le affronta perché le reputa poco interessanti. Il primo teme il giudizio altrui, il secondo invece esprime un giudizio a priori. Nell'un caso come nell'altro, quello che viene inibita è la possibilità che le cose accadano, ci tagliamo fuori dal flusso degli eventi. Non giudichiamo a priori quello che è giusto e quello che è sbagliato: lasciamoci incuriosire, lasciamoci stupire e lasciamoci cambiare dagli avvenimenti, perché la vita è continuo cambiamento.
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