Ci sono momenti della vita nei quali ci si sente mediocri e ci si accorge di vivere sottotono oppure di non avere nulla di speciale rispetto ad altre persone. Questo succede perché ricopriamo ruoli lavorativi o sociali che non ci appartengono e con i quali non ci sentiamo gratificati. Tutto ciò non ci aiuta ad esprimere l' 'Io' vincente ma ci mortifica con pensieri negativi sul nostro modo di essere trasformandoci così nelle ombre di noi stessi.
Far emergere le proprie potenzialità è un passo decisivo per riuscire ad essere al meglio, inoltre utilizzare al massimo i propri talenti ci porta a non invidiare quelli di altre persone. Per allenarsi ad evidenziare le proprie potenzialità è indispensabile innanzitutto modificare il proprio linguaggio.
Un utile esercizio è quello di registrare la propria voce mentre ci si descrive e riascoltarla, molto spesso ci si accorge di utilizzare parole che ci sminuiscono; la seconda fase è quella di sostituire frasi potenzialmente negative ('non riesco a...', 'non sono capace di..') con termini positivi ('farò di tutto per...', 'cercherò di...') compiendo una sorta di allentamento mentale. In questo modo non si modifica certo la realtà ma si impara a percepirla in modo differente.
Scovare le proprie potenzialità significa fare un passo indietro nei ricordi ritrovando quel tratto del carattere, quella vocazione che ci accompagna da quando siamo nati, quella sensazione che rimane stabile e latente nonostante il tempo trascorra e che, se riusciamo ad esprimerla, ci fa sentire vivi e gratificati mentre se manca ci fa sentire vuoti e stanchi.
Il nostro talento insomma è legato indissolubilmente alla nostra sensazione di benessere. Come riuscire a recuperarlo? Ci vuole coraggio ed energia. Se abbiamo perso la 'strada maestra' per colpa di un contesto familiare difficile o di altre motivazioni possiamo sempre recuperarla. Fare delle attività appaganti significa comprendere ciò che ci fa star bene e riscoprire così le proprie capacità.
Non è necessario capovolgere la propria vita per avere i primi risultati ma fare pochi ma importanti cambiamenti magari inserendo delle attività extra- lavorative che possano gratificarci: se ci piace stare con gli altri ma lavoriamo da soli possiamo sempre fare del volontariato, se amiamo la musica ma abbiamo optato per un lavoro più sicuro possiamo comunque iscriverci ad un corso musicale. Accettare di seguire un'attività che ci ricompensa significa recuperare autostima.
Per aiutarci a riconoscere e 'nominare' singolarmente le proprie capacità può essere utile provare a trascriverle su un foglio facendo una sorta di inventario. Per identificarle non bisogna fermarsi a riflettere sulle abilità lavorative ma aprire la mente verso tutte quelle attitudini, chiamate dagli esperti 'skills', che si nascondono dietro ad un hobby, una sensibilità particolare, un lato del proprio carattere come per esempio avere buona memoria, essere un buon mediatore, riuscire a seguire più di un'attività contemporaneamente senza perdere la lucidità, imparare velocemente una lingua straniera. Una volta riconosciute le proprie potenzialità sarà possibile esprimerle ma soprattutto utilizzarle al meglio.
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