Lo ha capito anche il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Barak Obama che lo ha messo in agenda: è il quarto d'ora dedicato alla riflessione, alla pausa dai ritmi frenetici quotidiani. Questa esigenza diventa sempre più impellente per la maggior parte delle persone, sia benestanti che non, che si ritrovano a lottare con il bisogno di gestire nel poco tempo 'libero' ansie, voglia di costruire un progetto di vita, tempo da dedicare alla cura di se stessi, problematiche di coppia, senza, il più delle volte, riuscire ad ottenere quello che si voleva veramente.
Con la prospettiva di una vita più lunga ci si illude di avere più tempo da dedicare a ciò che veramente ci fa sentire bene, ci rilassa e ci aiuta ad essere felici. L'avvento delle tecnologie avrebbe dovuto agevolare la risoluzione dei problemi quotidiani semplificandone la gestione e rendendo la vita più semplice.
Le nostre case invece sono invase da computer, palmari ultra-tecnologici, cellulari con internet incorporato che tengono la persona legata al lavoro e personali anche quando è fisicamente lontano dal luogo di lavoro. La schiavitù tecnologica tende a protrarre le problematiche anche nei momenti di relax, negli spazi privati privandoci della ricchezza dello stare con se stessi e di riuscire a utilizzare la 'pausa' come momento creativo.
Nelle realtà aziendali cresce tra i dipendenti la richiesta di tempo libero al posto di benefit o incentivi economici. All'estero alcune società hanno deciso di chiudere gli uffici una settimana a fine d'anno impedendo qualsiasi tipo comunicazione aziendale in periodo di vacanza per permettere a tutti i dipendenti di ritornare sul posto di lavoro più rilassati e quindi più produttivi. In Italia è ancora vivo un vecchio retaggio,: il lavoratore 'a oltranza, quello che passa molte ore dietro una scrivania, è considerato un buon lavoratore molto più di colui che lavora le ora necessarie, non pensando che il rimanere troppo a lungo sul posto di lavoro è indice di scarsa capacità di organizzazione e pianificazione.
Uno studio specifico sull'uso del tempo ha rivelato che alcune personalità di spicco avevano avuto idee vincenti tutti nei medesimi momenti di relax: sotto la doccia, a letto prima di addormentarsi, durante una passeggiata immersi nella natura, mentre ascoltavano un brano di musica classica. Questo è segno che il nostro cervello, messo nella condizione ideale, è capace di produrre pensieri ed idee importanti. Alla mente non serve un lungo periodo di pausa per ricaricarsi, le bastano 15/30 minuti al giorno di completa solitudine per avere un quadro lucido su come risolvere un problema lavorativo, una crisi coniugale, un inasprimento del rapporto con il figlio o con un parente oppure la formazione di un chiaro progetto di vita o semplicemente per ricaricarsi.
Ma qual è il modo migliore per risollevare la mente dagli impegni quotidiani? Segui i nostri spunti.
- nel momento dedicato alla pausa o al relax evita ogni tipo di contatto o interruzione, spegni il cellulare, la televisione o il computer
- cerca di uscire dal luogo di lavoro durante la pausa pranzo e se è possibile fai una breve passeggiata da sola per raggiungere la mensa o il ristorante per riuscire a riflettere su te stessa
- lunghe telefonate o ricerche via internet annullano lo spazio dedicato al riposo della mente o al momento creativo; molto meglio ascoltare un brano musicale che rilassa ma lascia il cervello libero di pensare passare il tempo libero negli ipermercati, nel traffico, a cenare o frequentare locali fino a tarda ora non aiuta a rilassarsi. Cerca di strappare più spazi 'veri' per te stessa
- se stai attraversando un brutto periodo e ti senti particolarmente stanca, tesa ed irritata, dedica qualche ora del tuo week-end per stare a contatto con la natura: una biciclettata in campagna o in un luogo verde, una passeggiata al mare per osservare il mare, fermarsi ad osservare la natura in un giardino meglio se da soli, riporta il corpo e la mente in uno stato di benessere generale.
- un bagno rilassante è un toccasana dopo una giornata di lavoro pesante e aiuta a riflettere su una problematica specifica
- viaggiare, coltivare un hobby, fare del giardinaggio distoglie la mente dai pensieri assillanti e la lascia libera di rielaborare una soluzione. Mentre le mani sono occupate a creare qualcosa di nuovo, di bello, la mente riesce a rilassarsi.
A sottolineare l'esigenza dell'uomo di lentezza e di riflessione ci ha pensato anche un evento particolare che il 25 febbraio 2008 ha coinvolto città come Milano, New York, Londra e altre 200 città del mondo. La 'Seconda Giornata Mondiale della Lentezza', a Milano è stata promossa dall'associazione italiana 'L'arte di vivere con lentezza' e ha visto coinvolti molti personaggi famosi che hanno dimostrato che è possibile vivere senza fretta: Vittorio Sgarbi ha letto la 'Divina Commedia' tutta la notte, in Corso Vittorio Emanuele si giocava al 'gioco dell'Oca' mentre alcuni finti vigili urbani davano multe ai passanti troppo frettolosi.
L'associazione mette a disposizione nel suo sito una serie di 'ComandaLenti' facili ed utili per vivere e cucinare meglio oltre a suggerire una serie di 'LibriLenti' per imparare qualche pillola di saggezza.
Link consigliati
- Leggi 'Vivere con lentezza' di Bruno Cortigiani l'ideatore della 'Prima Giornata della Lentezza' un libro che aiuta a ragionare sulla necessità di rallentare.
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