I calcoli renali sono un disturbo davvero molto fastidioso e doloroso. Secondo le statistiche, ogni anno si registrano 100mila nuovi casi. Le cause del problema sono spesso una dieta scorretta, poca acqua bevuta e anche la sedentarietà: tutti fattori che provocano la formazione di sassolini nelle vie urinarie. I calcoli più piccoli si possono "eliminare" più facilmente, mentre per quelli più grandi si deve ricorrere ai farmaci o alla chirurgia mini invasiva. In caso di calcoli renali, cosa fare e cosa non fare?
I calcoli si possono formare per moltissimi fattori diversi, anche se l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale: mangiare troppe proteine animali, troppi zuccheri semplici e troppo sale può favorirne la formazione. Per questo motivo bisogna cambiare dieta: si deve mangiare più frutta e verdura ricche di potassio, magnesio e citrato, cereali integrali, legumi. Bisogna anche bere tantissimo, almeno un litro e mezzo al giorno: dose da aumentare se si fa sport o quando fa caldo.
Durante la colica renale, invece, non bisogna assolutamente bere, perché potremmo aggravare la nostra condizione. Se abbiamo sete, dobbiamo fare dei piccoli sorsi d'acqua, ma solo quando il dolore è passato. Possiamo anche mettere una borsa dell'acqua calda sul fianco dolente e assumere farmaci antinfiammatori non steroidei. Se il dolore non passa o se compare la febbre, meglio andare subito al pronto soccorso.
Gestita la fase acuta della colica renale, è bene iniziare una terapia per trattare la calcolosi urinaria: il medico dovrà stabilirla tenendo in considerazione qual è il tipo di calcolo che si è formato, la sua dimensione e la sede del calcolo o dei calcoli. Si possono usare farmaci alcalinizzanti delle urine per sciogliere i calcoli da acido urino oppure ricorrere alle onde d'urto per la frammentazione e/o l’asportazione del calcolo. Esiste anche una tecnica chirurgica non invasiva per poter trattare la situazione.
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