SALUTE

Controllo del seno: dall'autopalpazione agli esami da fare annualmente

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La donna, ogni anno, dovrebbe sottoporsi a un controllo ginecologico e a una visita senologica, per monitorare la salute del suo seno.

La consapevolezza della salute del seno è una parte fondamentale del modo in cui ti mantieni in salute. Il carcinoma mammario è il tumore femminile più frequente, rappresentando il 30,0% di tutti i tumori nelle donne in Italia. I tuoi seni, però, possono anche essere interessati da cambiamenti benigni, come cisti o papillomi intraduttali (escrescenze simili a verruche vicino ai capezzoli). E' dunque molto importante imparare a conoscere il proprio corpo e monitorarlo con attenzione.

La donna dovrebbe sottoporsi a una visita senologica annuale, salvo diversa necessità e indicazione medica. La prima è consigliata dai 25 anni. Inoltre, dai 40 anni è raccomandata anche la mammografia, mentre a partire dai 25 anni, oltre alla visita, bisognerebbe eseguire un’ecografia al seno. É, poi, molto importante che, a partire dai 20 anni, le ragazze imparino a eseguire periodicamente l’autopalpazione, che non sostituisce in alcun modo le normali visite di controllo, ma sicuramente è un prezioso aiuto in più.

La raccomandazione è quella di aderire al programma di Screening Mammografico della propria Regione, che prevede mammografia gratuita, ad invito, ogni anno, nelle 45/49enni e biennale nelle 50/74enni.

Che cos’è l’autopalpazione e quando va fatta

L'autopalpazione del seno consiste nell’esaminare in modo autonomo il proprio seno, toccandolo con molta attenzione, preferibilmente tra il settimo e il quattordicesimo giorno di ciclo, mentre le donne in menopausa possono scegliere un giorno preciso del mese a proprio piacere. Si esegue così:

  • piegare il braccio del seno che si vuole esaminare, tenendo una mano dietro la nuca e il gomito puntato lateralmente
  • palpare la mammella con i polpastrelli di indice, medio e anulare uniti
  • compiere piccoli movimenti circolari su ogni quadrante della mammella, aumentando gradualmente la pressione: i movimenti circolari servono per percepire eventuali noduli o indurimenti
  • compiere con la mano dei movimenti dall’alto verso il basso
  • compiere movimenti che vanno dai capezzoli verso l’esterno, tracciando una sorta di stella
  • esaminare il cavo ascellare e la zona vicina allo sterno

La fase di palpazione deve essere eseguita sia in posizione eretta sia in posizione supina. Inoltre, bisogna ricordarsi di esaminare anche il capezzolo. In questo caso, si deve premere con delicatezza il capezzolo tra indice e pollice per verificare possibili fuoriuscite di liquido ed eventualmente controllare il colore della secrezione. 

I campanelli d’allarme

Verificare in autonomia la salute del seno è importante. Per farlo correttamente si consiglia oltre all’autopalpazione, anche di osservare l’aspetto dei seni, mettendosi davanti a uno specchio. A tal proposito controlla eventuali anomalie e cambiamenti:

  • nella forma e nel volume della mammella
  • nell’aspetto del capezzolo
  • nel profilo della mammella
  • nella cute, per esempio se sono presenti zone raggrinzite o infossate

Poi, contatta il medico e chiedi una visita senologica se percepisci:

  • un nodulo al seno o sotto l'ascella
  • un indurimento sotto la pelle
  • deformazioni del capezzolo, come la retroflessione (capezzolo ombelicato)
  • secrezioni dal capezzolo
  • eczemi (eruzioni cutanee) della mammella

Che cos’è la prevenzione primaria

La prevenzione primaria rappresenta il primo strumento che ogni persona ha a disposizione per la diagnosi precoce dei tumori. Per ridurre il rischio di ammalarsi, oltre a seguire controlli peridodici, è importante modificare alcuna abitudini potenzialmente pericolose. Devi:

  • evitare il fumo
  • bere alcolici con moderazione
  • praticare attività sportiva regolarmente
  • tenere sotto controllo il peso
  • seguire una dieta equilibrata, ricca di alimenti vegetali.

Esistono, inoltre, fattori di rischio legati a caratteristiche intrinseche della persona, non modificabili:

  • Età: il più importante tra i fattori di rischio è sicuramente rappresentato dall’età. La possibilità di ammalarsi cresce infatti con l’aumentare degli anni. Oltre l’80% dei tumori insorge dopo i 50 anni.
  • Finestra estrogenica: quanto più questa finestra è ampia (menarca precoce e/o menopausa tardiva) tanto più aumenta il rischio.
  • Famigliarità ed ereditarietà: sono due concetti differenti. L’ereditarietà è legata a delle alterazioni genomiche (alcune delle quali note come quelle a carico dei geni BRCA 1 E 2) che portano ad un aumento del rischio percentualmente valutabile.  La famigliarità rappresenta invece una maggior predisposizione, ma non porta a pensare a trasmissione di alterazioni dei geni.
  • Terapia ormonale: mentre la pillola sostitutiva può portare ad un aumento del rischio se consumata per diversi anni (almeno 20), maggiori precauzioni vanno prese in caso di terapia ormonale sostitutiva in periodo post menopausale.

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