SALUTE

Cos'è l'aviaria e quali sono i sintomi

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Tutto quello che dobbiamo sapere sull'aviaria

Si parla tanto di influenza aviaria, ma sappiamo di che cosa si tratta? È una malattia provocata dai virus influenzali di tipo A, che possono contagiare tutte le specie di uccelli selvatici (soprattutto le anatre) e uccelli domestici (soprattutto polli e tacchini). Sono rare le forme che possono provocare infezioni negli esseri umani: è ormai passata alla storia l'epidemia che si è diffusa nei paesi asiatici nel 2003, che iniziò in allevamenti di pollame e fu associata a infezioni nelle persone con un alto tasso di mortalità. Segnalazioni di infezioni umane e focolai epidemici sono noti fin dal 1997.

L'influenza aviaria si può contrarre attraverso contatti diretti con volatili infetti o superfici e materiali che sono stati contaminati dal virus. Uova, carne di pollo e altri prodotti derivanti dall'avicoltura devono essere cotti bene per poter evitare il rischio di contagio di aviaria. Di solito il contagio da persona a persona è considerato un evento decisamente raro.

I sintomi dell'influenza aviaria nelle persone sono simili a quelli dell'influenza stagionale e fanno la loro comparsa da 2 a 7 giorni dopo l'esposizione

  • tosse
  • febbre
  • mal di testa
  • mal di gola
  • diarrea
  • dolori muscolari

La malattia virale potrebbe avere delle conseguenze importanti per la salute umana: tra le malattie associabili ricordiamo infezioni dell'apparato respiratorio, encefaliti e infezioni oculari.

Come si cura l'influenza aviaria? Si cura come una normale influenza stagionale, ma è necessario il totale isolamento per ridurre il rischio di diffusione. Nei casi più gravi è consigliabile il ricovero in ospedale, in terapia intensiva se la situazione sanitaria lo richiede. Per prevenire la malattia è bene osservare, soprattutto nelle regioni e nelle zone a maggior rischio, alcune norme precauzionali: bisogna evitare i contatti diretti con animali vivi che potrebbero essere interessati dall'infezione aviaria (non solo volatili, ma anche suini) e anche il passaggio in zone rurali, in allevamenti e in mercati dove potrebbero esserci animali vivi o superfici contaminate.

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