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La povertà si può presentare in tanti modi diversi. Può manifestarsi quando non si riesce ad arrivare alla fine del mese, a causa di uno stipendio non adeguato al costo della vita attuale, o quando non si hanno i soldi necessari per far fronte a piccole o grandi emergenze, come una visita medica a pagamento improvvisa o la sostituzione di un elettrodomestico o di un’auto che non funzionano più. Esiste anche la povertà di igiene, un fenomeno ancora troppo poco studiato, che l'organizzazione umanitaria italiana CESVI ha voluto approfondire con il contributo e il supporto di Dixan, affinché se ne parli sempre di più.
Cosa si intende per povertà di igiene
Con questo termine si indica l'impossibilità di alcune persone o famiglie di far fronte a spese riguardanti l'igiene personale e degli indumenti da indossare. Secondo le rilevazioni IPSOS, la percentuale di famiglie che sperimentano la povertà di igiene in Italia si attesta in un intorno del 10% della popolazione totale. Si sa poco di questa condizione, in particolare di come si manifesta e delle conseguenze che ha su chi è costretto ad affrontarla ogni giorno.
Quanto conosciamo la povertà di igiene
Secondo i dati del primo Osservatorio sulla povertà di igiene in Italia condotto da Dixan in collaborazione con CESVI ed IPSOS, è emerso che l'80% degli intervistati ne ha sentito parlare. Solo il 15%, soprattutto i più giovani o i più attenti alle tematiche sociali, però, dichiara di conoscere il tema in modo approfondito.
Nella maggior parte dei casi la fonte che ha permesso di conoscere questa sfaccettatura della povertà è la televisione (45%). Seguono altri canali di "informazione”: amici, parenti e conoscenti (24%), social network (21%) e stampa (20%). In altri casi, invece, si conosce la povertà di igiene per esperienza diretta (8%) o perché si è membro di un'associazione che se ne occupa (8%). 1 persona su 4 ammette di essere venuta a conoscenza di qualcuno, nel proprio quartiere, che manifesta segnali di povertà di igiene, mentre 1 persona su 5 dice di avere in classe con i propri figli un bambino o ragazzo che si trova in questa condizione.
I segnali da non sottovalutare
Per aiutare chi è costretto ad affrontare questa situazione, spesso nel silenzio e nell’indifferenza generale, è bene conoscere i segnali che possono suggerirci che una persona si trova in questo stato di povertà. Come sottolineato in precedenza, chi si trova in condizione di povertà di igiene non può permettersi il "lusso" di comprare prodotti per l'igiene personale o di avere capi di abbigliamento puliti da indossare. Questo tipo di povertà si manifesta, dunque, con una scarsa cura del proprio corpo, che può causare anche problemi di salute molto gravi, così come esclusione sociale ed isolamento. Si tratta di un fenomeno che porta chi ne soffre a non potersi lavare in modo accurato, a non poter uscire di casa con abiti adeguatamente detersi, ad affrontare lo stigma di chi pensa che si tratti solo di scarsa attenzione alla propria igiene personale, quando, invece, è una sfumatura della povertà che non ancora tutti riescono a cogliere.
La visione per il futuro, da quello che emerge dai dati, è tutt'altro che positiva: quasi 6 italiani su 10 (57%) sostengono che il numero di famiglie in povertà di igiene sia aumentato e che le cose non sono destinate a migliorare. Per il 53% degli intervistati, poi, la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi anni. Chiedendosi, infine, chi ne possa soffrire di più, il 43% individua gli anziani come categoria maggiormente a rischio, seguita da quella degli stranieri provenienti da Paesi in difficoltà (36%), dei lavoratori precari (21%) e delle famiglie molto numerose (19%).
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