SALUTE

Cosa sono le malattie croniche?

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Tutto quello che dobbiamo sapere sulle malattie croniche

Con il termine malattie croniche si indicano quel gruppo di patologie che colpiscono le persone per molto tempo: hanno un lungo decorso e hanno bisogno di terapie e trattamenti a lungo termine. Si tratta di condizioni patologiche che richiedono cure lunghe e durature, per un periodo di tempo che può durare pochi anni, decenni o anche per tutto il resto della vita. Cosa e quali sono le malattie croniche?

Le malattie croniche hanno un alto tasso di mortalità e spesso sono invalidanti. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità queste patologie uccidono ogni anno 41 milioni di persone (il 71% di tutti i decessi a livello mondiale): in Italia tra le 10 principali cause di morte nel 2019, 9 sono malattie croniche. Alla base di queste patologie ci sono fattori di rischio comuni, che si potrebbero modificare, come l'alimentazione non sana, il consumo di tabacco, l'abuso di alcol e la mancanza di attività fisica. Ci sono anche dei fattori di rischio che non possiamo modificare, come età e predisposizione genetica.

Sono tante le malattie croniche riconosciute. Tra quelle riportate, ad esempio, nell'Allegato B del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sui nuovi LEA del 12 gennaio 2017, ricordiamo: l'asma, il diabete mellito, la fibrosi cistica, l'artrite reumatoide, l'epilessia, il glaucoma, l'insufficienza cardiaca, l'insufficienza renale cronica, l'insufficienza respiratoria cronica, l'Alzheimer, l'ipertensione arteriosa, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, la malattia celiaca.

Le malattie croniche non sono trasmissibili: gli individui che ne sono affetti non possono trasmettere questa patologia ad altri soggetti, come avviene, invece, in caso di infezioni virali o batteriche. Si tratta di condizioni di salute che, di solito, ci accompagnano per molto tempo, se non per tutta la vita, e che vanno seguite con la massima attenzione da dottori specializzati nei diversi campi medici. Se si hanno dubbi in merito, è sempre bene rivolgersi al proprio medico curante.

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