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Eccesso di sale: le conseguenze sulla salute

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Cosa provoca un eccesso di sale nella nostra alimentazione?

Troppo sale fa male alla salute. Ormai lo sanno anche i muri che non dovremmo eccedere troppo, preferendo le spezie per poter dare sapore alle nostre pietanze. Assumere troppo sale nella nostra alimentazione quotidiana può avere diversi effetti collaterali, anche molto pesanti. Un eccesso di sale ha conseguenze devastanti che è bene conoscere. Ovviamente un pizzico non ha mai fatto male a nessuno. Anzi, il sodio è parte essenziale della nostra alimentazione. Il problema è che spesso è nascosto in tanti alimenti che mangiamo, come i cibi preconfezionati, e capire quanto ne assumiamo realmente non è sempre facile.

Sappiamo che il sodio contenuto nel sale, se assunto nelle giuste quantità, favorisce l'equilibrio dei liquidi, aiuta nella trasmissione degli impulsi elettrici nel cervello (insieme al potassio), svolge funzione battericida. Il sale marino iodato, inoltre, aiuta la tiroide a funzionare bene. Il problema è quando si eccede con il sale negli alimenti che mangiamo.

Secondo le linee guida dietetiche USDA gli adulti dovrebbero consumare non più di 2.300 milligrammi di sodio al giorno, circa un cucchiaino di sale. Mentre per l’American Heart Association (AHA) non dovremmo superare i 1.500 milligrammi al giorno. Se si eccedono le dosi consigliate dagli esperti, potrebbero essere diverse le conseguenze di un eccesso di sale sulla nostra salute. Ecco quello che potrebbe succedere al nostro organismo:

  • potrebbe aumentare la pressione del sangue e provocare ipertensione
  • potrebbe aumentare il rischio di carie e osteoporosi
  • potrebbe determinare ipertensione oculare e disturbi della vista
  • potrebbe danneggiare i reni
  • potrebbe trattenere l'acqua e causare gonfiore a livello addominale o alle estremità degli arti (mani e piedi)
  • potrebbe manifestarsi una sete molto più intensa, perché il nostro organismo sta cercando di mantenere disperatamente l'equilibrio sodio-acqua
  • potrebbe aumentare il rischio di ammalarsi di malattie cardiache e persino di morte prematura, secondo alcuni recenti studi (soprattutto in presenza di ipertensione e di restringimento di vasi sanguigni e arterie)

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