La carenza di ferro è una condizione da valutare sempre con il medico di base. Soprattutto per quello che riguarda le cause che hanno portato ad avere nel sangue livelli bassi di questo prezioso minerale. Se il ferro è basso, quali sono i segnali da non sottovalutare e da riportare subito al dottore che ci segue? Prima riceviamo una diagnosi, prima iniziamo a integrare le mancanze di ferro nel nostro organismo.
La carenza nutrizionale di ferro è molto diffusa in tutto il mondo. 1 persona su 3 ne soffrirebbe e sono più colpite le donne in età fertile e in gravidanza, insieme ai bambini fino ai 5 anni. I sintomi della carenza di ferro vanno riconosciuti subito, sia per portare in tavola più alimenti ricchi di ferro sia per indagare le possibili cause che hanno portato a questo squilibrio. I segnali che non dobbiamo sottovalutare e che di solito si presentano in caso di anemia sono:
- stanchezza
- debolezza
- affaticamento
- fiato corto
- mal di testa
- pallore
- unghie e capelli fragili
- infezioni ricorrenti
- difficoltà a concentrarsi
- irritabilità
- tachicardia
- bruciore alla lingua
- crampi
- secchezza della bocca
- disturbi agli arti
- dolori addominali
Sono sintomi che possono presentarsi a ogni età e che sono in comune anche con altre patologie. Per questo è sempre bene riportare al proprio medico curante ogni condizione di salute anomala, così da verificare se si tratta di un disturbo passeggero o di una situazione da indagare più a fondo.
Ricordiamo che i sintomi del disturbo possono variare, in base alle cause scatenanti e anche in base alla condizione clinica di ogni persona. La carenza di ferro non è mai da sottovalutare, come non lo è una carenza di acido folico (fondamentale non solo in gravidanza) e di vitamina B12.
Chiediamo sempre consiglio al nostro medico curante ed eseguiamo esami del sangue di routine, con una certa periodicità e costanza.
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