Non solo fumare fa male. Anche il fumo passivo è un rischio che non bisogna sottovalutare mai. Secondo i dati di una ricerca, riportata anche sul sito del Ministero della Salute, respirare il fumo di sigaretta, accesa da una persona a noi vicina, aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e cancro al polmone. Le percentuali sono altissime: rispettivamente del 25-30% e del 20-30% per i non fumatori esposti a casa o al lavoro al fumo di sigaretta.
Il rapporto The Health Consequences of Involuntary Exposure to Tobacco Smoke sottolinea quanto il fumo passivo sia un pericolo per la salute delle persone. Da quanto la Legge Sirchia in Italia ha reso obbligatorio non fumare all'interno di luoghi al chiuso, la situazione è particolarmente cambiata. Ma sono ancora troppi gli ambienti, anche domestici, in cui i fumatori si accendono una bionda senza pensare alle conseguenze che questo gesto ha sulla salute di chi sta loro accanto.
I problemi legati al fumo passivo possono presentarsi con molti sintomi. In particolare con disturbi a carico dell'apparato respiratorio, attacchi di asma, infezioni all'orecchio. Secondo recenti studi, pare anche che sia una delle possibili cause della sindrome della morte in culla, oltre che del rischio aumentato di soffrire di malattie cardiache e tumori, in particolare ai polmoni.
Il fumo passivo rappresenta un fastidio che si manifesta con segnali più o meno evidenti, ma che può celare anche conseguenze ben più gravi. Contiene 50 sostanze cancerogene che i non fumatori inalano nelle stesse quantità di chi ha il vizio della bionda. In particolare, è la salute dei bambini e degli adolescenti a essere maggiormente vulnerabile. Rendere ogni ambiente, anche quelli domestici, smoke free è di fondamentale importanza, per proteggere la salute dei soggetti più fragili e maggiormente a rischio. Il fumo fa male non solo a chi si accende una sigaretta, ma a tutti coloro che sono nelle vicinanze.
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