Carnevale vecchio e pazzo è una delle filastrocche divertenti della festa, che bambini e adulti possono imparare e ripetere per giocare con le parole e amplificare la gioia dei giorni carnascialeschi.
Le poesie e le rime si possono anche trascrivere sui biglietti e le decorazioni di Carnevale e si possono pure condividere sui social e tramite Whatsapp.
Carnevale vecchio e pazzo e altre filastrocche
Ecco la selezione di filastrocche e poesie carnevalesche. Quale ti fa divertire di più?
Carnevale vecchio e pazzo attribuita a Gabriele D’Annunzio
Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.
Carnevale in filastrocca di Gianni Rodari
Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
“Colombina,” dice, “mi sposi?”
Gianduja lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “È Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.”
Carnevale di Heather McArthur
Saltando attraverso l'erba fresca
con gli occhi brillanti,
il cuore batte forte,
in attesa di una notte magica.
Le luci colorano la sua pelle
con viola, rossi e verdi
e si riflette sul suo sorriso,
mostrando pura gioia innocente.
Stupita dai pagliacci che manipolano le cose.
Con zucchero filato in mano,
lei ride e canta
con la band musicale.
Tutti i giochi, i colori e le campane
entusiasmano la sua piccola mente.
Avrà storie felici da raccontare
quando si lascia alle spalle il carnevale.
Carnevale di Mario Giusti
Che fracasso!
Che sconquasso!
Che schiamazzo!
È arrivato Carnevale
buffo e pazzo,
con le belle mascherine,
che con fischi, frizzi e lazzi,
con schiamazzi,
con sollazzi,
con svolazzi di sottane
e di vecchie palandrane,
fanno tutti divertire.
Viva viva Carnevale,
che fischiando,
saltellando,
tintinnando,
viene innanzi e non fa male,
con i sacchi pieni zeppi
di coriandoli e confetti,
di burlette e di sberleffi,
di dispetti,
di vestiti a fogge strane,
di lucenti durlindane,
di suonate,
di ballate,
di graziose cavatine,
di trovate birichine!
Viva viva Carnevale,
con le belle mascherine!
Pulcinella di Yambo (Enrico Novelli)
La mia città del mondo è la più bella;
c’è il Vesuvio, Sorrento, il golfo, il mare…
fan le chitarre la serenatella,
i pescator si sentono cantare:
per me, quel che mi piace e mi fa gola
son solo i “maccheroni a’ pommarola!”.
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