Stanno spuntando un po' in tutte le città italiane, da quelle più grandi a quelle più piccole. Sono fondamentali per accedere ad acqua buona, certificata, sicura e a un prezzo più basso. Senza dover sempre comprare bottiglie di plastica che poi vengono gettate via, con il costo che questa abitudine ha per l'ambiente. Stiamo parlando delle casette d'acqua, i distributori d'acqua potabile che sorgono un po' dappertutto e che sono a disposizione dei cittadini.
Le casette dell'acqua sono dei veri e propri distributori che vengono installati in spazi pubblici. Sono collegati alla rete dell'acquedotto e propongono un sistema di prelievo dell'acqua, naturale e gassata, che permette a chiunque di rifornirsi in tutta sicurezza e semplicità. Di solito funzionano con delle tessere ricaricabili (ma si possono anche inserire monete in alcuni distributori): si consiglia di usare bottiglie di vetro, lavate prima dell'uso, per poterle riempire di acqua potabile.
Ogni macchina dell'acqua funziona a modo suo, ma sul macchinario sono solitamente riportate le istruzioni in maniera chiara e semplice, così che chiunque possa andare a rifornirsi. Le tessere prepagate si possono comprare nei punti vendita che il Comune ha abilitato e che si possono trovare sul sito dell'amministrazione comunale o direttamente sulla casetta dell'acqua. Il prezzo di vendita è variabile, ma di solito è di pochissimi centesimi di euro al litro.
Grazie alle casette dell'acqua, solitamente installate dalle amministrazioni comunali con appalto a ditte esterne che se ne occupano, si possono ridurre i consumi di plastica, limitando la produzione di rifiuti e anche di CO2, visto che risparmiamo all'acqua che consumiamo ogni giorno lunghissimi viaggi in bottiglie di plastica caricate su camion che viaggiano in lungo e in largo. L'acqua, poi, è sicura ed economica, consentendo a tutti i cittadini ad accedere a questa risorsa tanto preziosa quanto delicata, che dobbiamo fare in modo di preservare.
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