I genitori hanno il compito di educare i figli nei vari periodi della vita e spiegare loro che l’esistenza è fatta di successi ed insuccessi. E’ un bene che i genitori raccontino loro che la realtà è fatta di difficoltà e che l’impegno delle volte non è sufficiente, e per questo ci si può trovare ad affrontare un fallimento.
Nella vita non si può essere perfetti in tutto per cui bisogna abituarli che non è importante la perfezione ma la tenacia e la costanza che mettiamo nell’affrontare gli impegni e gli esami della vita.
Se poi, nonostante l’impegno il risultato non è positivo non è detto che sia una sconfitta, ma un avvertimento a fare ancora di più la volta successiva. Bisogna accettare le sconfitte perchè sono fasi della vita, aiutano a crescere e ad essere più forti.
Inoltre è fondamentale dare sostegno al figli con discorsi, riflessioni o racconti di episodi difficili vissuti dal genitore nel periodo dell’infanzia, da fare insieme, ma non intromettersi e prendere le parti del bambino e tanto più non sostituirsi a lui nei rapporto con gli altri per farsi valere nei più svariati ambienti (come a scuola o nelle attività sportive).
Non serve che i genitori cerchino il “figlio perfetto” e stimolino il piccolo a ricercare la perfezione, perche in questo caso putroppo non sarà in grado di gestire l’eventuale delusione e proverà una maggiore sofferenza rispetto ad un coetaneo che considera un fallimento come un episodio normale della vita che lo aiuterà a navigare con più sicurezza ed efficacia in futuro.
Nelle riflessioni, e per sostenere i propri figli, non prendere come esempio le persone di successo mostrate alla tv, ma le persone più comuni, coloro che ci sono accanto e hanno sofferto per arrivare ed affermarsi.
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