Il kimchi, o anche kimchee, è un piatto tipico coreano a base di verdure fermentate e spezie. L'ingrediente principe di questa ricetta, dal sapore pungente e gustoso, è il cavolo cinese, che va fatto "marinare" insieme a daikon o in alternativa a ravanelli, aglio e scalogno, per poi essere insaporito con peperoncino rosso e zenzero fresco.
Nella ricetta originale del kimchi troviamo anche la salsa di pesce, mentre si può scegliere se aggiungere al composto anche dei gamberetti tritati, oppure lasciarlo semplice. In quest'ultimo caso la preparazione può essere ulteriormente privata di ogni ingrediente di origine animale, sostituendo la salsa di pesce con una classica salsa di soia, così da rendere il piatto vegano.
Come preparare il kimchi, la ricetta originale
Il kimchi coreano, come detto, è un prodotto a base di verdure fermentate, perciò, prima di iniziare la preparazione del piatto, che prevede tempi piuttosto lunghi proprio per la fermentazione, dotiamoci di contenitori di vetro a chiusura ermetica, dove lasciar riposare il tutto.
Tagliamo il cavolo cinese in quattro parti, epurandolo della parte centrale più dura, poi mettiamolo in una ciotola capiente e cospargiamo con il sale, in ultimo mescoliamo con le mani. Copriamo con acqua fredda, assicurandoci che il cavolo sia ben immerso e stendiamo sopra un foglio di pellicola.
Lasciamo riposare il tutto dalle 12 alle 24 ore, poi scoliamo l'acqua e sciacquiamo il cavolo, strizzandolo bene per eliminare l'umidità in eccesso. Tritiamo lo zenzero, precedentemente sbucciato e mettiamolo in una coppa insieme al resto degli ingredienti, poi aggiungiamo anche il cavolo.
Mescoliamo con le mani fino a quando l'ortaggio non è ricoperto in maniera uniforme. Travasiamo il tutto in un contenitore di vetro a chiusura ermetica e lasciamo riposare il kimchi per 24 ore in un luogo fresco, asciutto e buio della casa.
Passato questo lasso di tempo apriamo il barattolo per far sfiatare, dopo di che richiudiamolo. Mettiamo il nostro kimchi in frigorifero e lasciamo per almeno un paio di giorni prima di consumarlo. Il prodotto va comunque mangiato entro un mese per evitare che si alteri.
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