VIVERE CON UN ANIMALE

Cacciatori nati

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Anche il gatto più domestico, che non ha mai dovuto faticare per procurarsi il cibo e che non ha mai varcato la soglia di casa, conosce per natura l'arte della caccia.

I suoi sensi sono sempre all'erta: un rumore inconsueto, o un movimento "sospetto", provocano all'istante un appostamento silenzioso e uno scatto rapidissimo.

Normalmente il gatto è un cacciatore solitario che sa aspettare il momento più opportuno per tendere gli agguati alle sue prede. Il gatto pietrificato per ore davanti ad una tana o un nascondiglio pare del tutto innocuo, ma percepisce bene il più piccolo movimento e raramente lo scatto fulmineo che ne consegue sarà privo di risultato.

Oltre alla pazienza tra le doti del gatto c'è il proverbiale "passo felpato" garantito dai preziosi cuscinetti. La capacità quindi di camminare lentamente senza fare il minimo rumore. Una volta adocchiata la vittima si acquatta appiattendosi tutto sul terreno, si avvicina strisciando silenziosamente e conclude l'agguato con uno scatto fulmineo.

Quello della caccia è quindi un istinto irrefrenabile, il gatto caccia tutto ciò che si muove, purché sia di dimensioni "ragionevoli". Lo stimolo della caccia, infatti, è principalmente visivo. La madre insegna ai cuccioli fin da piccolissimi l'arte della caccia e a distinguere ciò che è commestibile: le prede vengono portate nella tana affinché i piccoli imparino fin da subito a sbrigarsela da soli.

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