Se hai deciso di accogliere un gattino nella tua casa e farne un nuovo membro della famiglia, la ragione non può che essere una sola: conosci e ammiri la propensione dei gatti all'indipendenza e la loro "allergia" a regole e imposizioni. Sicuramente senti di avere, in altre parole, un certo feeling con la loro indole ribelle e a tratti persino... vendicativa!
Chi, dunque, meglio di un'amante dei mici come te sa che educare un cucciolo di gatto non è cosa facile? E non perché manchi d'intelligenza, al contrario: in quanto felino, il gatto ha semplicemente un temperamento molto diverso da quello del cane - amico dell'uomo per eccellenza e sicuramente più propenso ad essere addomesticato - ma non per questo è meno affettuoso e desideroso di coccole!
Intelligenza e tenerezza indiscutibili a parte, quel che è più importante sapere è che anche ai gatti è possibile insegnare qualcosa, soprattutto quando sono ancora cuccioli. Basta tener presente che ogni micio ha il suo carattere - proprio come noi esseri umani - quindi è fondamentale che tu impari a conoscere al più presto quello del tuo gattino ed accettarlo per come è: vivace o solitario, scontroso o affettuoso.
Consulta anche la guida alla sterilizzazione del gatto!
Come si educa un cucciolo di gatto: alcune regole di base
Il segreto per allevare un cucciolo di gatto nel modo giusto - in un ambiente che lui percepisca come sereno e sicuro al tempo stesso - sta semplicemente nel parlare il linguaggio della sua mamma, che è quello dell'amorevolezza e dell'assertività. Come per tutti i cuccioli, anche per i micetti dolcezza e autorità sono fondamentali per la crescita, ed è proprio la mamma nei primi 2-3 mesi di vita a fornirglieli nella giusta combinazione. Per questo motivo un gattino non dovrebbe essere mai allontanato dalla madre e dai fratellini alla nascita: è grazie al contatto con loro che apprende più di quanto non sarà mai in grado di fare grazie a... te! Pulizia personale, difesa, caccia, gioco: gli insegnamenti della madre e l'interazione con i fratellini sono fondamentali per imparare tutti i comportamenti di base della vita futura, inclusi il controllo del morso e la capacità di giocare senza tirar fuori quelle terribili unghiette!
Come si alleva un cucciolo di gatto dunque, ti starai chiedendo? Cosa significa "parlare il linguaggio materno"? Significa rivolgerti a lui - fin dalla prima volta in cui metterà zampa in casa - chiamandolo per nome ed alternando a questo un vezzeggiativo; salutarlo quando entri o esci di casa; rispondere sempre ai suoi diversi miagolii, cercando di interpretarne il senso; usare sempre un tono di voce normale, senza mai rivolgergli grida o strepiti. Parlare la lingua materna significa incoraggiarlo serenamente con un "bravo!" se fa qualcosa di buono - come scendere dal tavolo mentre stai mangiando - o invece prenderlo delicatamente e poggiarlo a terra rivolgendogli un "dai, vieni!" se non accenna a voler abbandonare un luogo proibito.
La regola generale, dunque, è la seguente: mai urlare violenti rimproveri al tuo micetto e tantomeno strattonarlo se non fa ciò che vuoi, bensì invitarlo con voce ferma, dolce e pacata al tempo stesso a comportarsi come desideri, magari spostandolo con dolcezza e poi gratificandolo con qualche carezza sulla schiena. I gatti sono molto sensibili e si spaventano facilmente - soprattutto se sono intenti a studiare qualcosa che li incuriosisce - e sono anche molto suscettibili: rispettare la loro natura è d'obbligo! Solo in caso di pericolo puoi urlare un unico "no!", secco e deciso.
Apprese queste regole generali di educazione e allevamento dei cuccioli di gatto, scopri ora come comportarti in situazioni particolari: ecco alcuni suggerimenti utili per gestire situazioni critiche, correggere atteggiamenti sbagliati o favorire buone abitudini.
Come allevare un cucciolo di gatto appena nato
Purtroppo a volte capita di trovare abbandonati in strada micetti appena nati, a causa della barbarie di chi vuole disfarsene, oppure perché malati e quindi allontanati dalla madre. Se quello che hai deciso di accogliere nella tua famiglia è un trovatello, sapere come crescere un cucciolo di gatto abbandonato è fondamentale per assicurargli la sopravvivenza. I primi mesi di vita di un gattino, infatti, sono decisivi per l'intera sua vita futura e se non c'è la madre a nutrirlo, lavarlo ed insegnargli i comportamenti di base, il rischio che muoia o che sviluppi comportamenti aggressivi e poco socievoli da adulto è molto alto.
Per prima cosa devi armarti di tanta pazienza e premura materne, poi devi scegliere un luogo tranquillo dove collocare una scatola di cartone in cui disporre un termoforo elettrico e morbide coperte. Qui puoi adagiare il cucciolo ed avvolgerlo bene per tenerlo al caldo: il calore è indispensabile ai gatti appena nati, perché la temperatura del loro corpo tende ad abbassarsi.
Ora essenziale è provvedere al nutrimento del micetto: per questo devi procurarti un biberon e del latte artificiale per gattini. Per allattarlo, è bene stia nella stessa posizione in cui prenderebbe il latte dalla mamma: a pancia in giù con la testolina lievemente sollevata. Più il gattino è piccolo, più ha bisogno di mangiare spesso: pesalo costantemente per monitorarne la crescita e comincia gradualmente lo svezzamento intorno alla sesta settimana di vita. In ogni caso portalo al più presto dal veterinario, che ti dirà come crescere un cucciolo di gatto appena nato, farà una stima della sua età e ti fornirà tutte le indicazioni necessarie anche in termini di quantità e tempi di allattamento.
Come educare un cucciolo di gatto a non mordere
Diversi sono i motivi che possono indurre il tuo micetto a morderti - gioco, noia, fastidio - e, soprattutto, a farlo con innocenza e delicatezza o, invece, con quella rabbia che fa sì che affondi i suoi canini con forza! Se lo fa per gioco o noia, è difficile che possa far male: in questi casi, per distogliere la sua attenzione dal tuo braccio ciondolante o dalla tua gamba in movimento, è sufficiente proporgli una valida alternativa. Un morbido giochino diventerà in un attimo un più che soddisfacente sostituto!
Se, al contrario, il tuo cucciolo di gatto si volta di scatto e ti morde infastidito perché non gradisce la tua carezza e non desidera essere disturbato - motivi più che validi, intendiamoci: la cosa migliore sarebbe evitare di indurre in lui simili comportamenti con inopportune "invasioni di campo" - allora devi insegnargli a non ripetere questo gesto. Come educare un cucciolo di gatto a non mordere? Non appena lo fa, guardalo negli occhi e rivolgigli un secco "no!" senza urlare ma con voce ferma, poi ignoralo per un po': vedrai, è la soluzione migliore, anche perché i gatti non sopportano a lungo di essere lasciati in disparte!
Come educare un cucciolo di gatto alla lettiera
Prima di far conoscere al tuo micetto la sua nuova dimora, devi renderla il più possibile accogliente con una comoda e calda cuccia, un tiragraffi, qualche giochino e, per finire, l'immancabile lettiera. I micetti di solito tendono a fare lì i loro bisogni istintivamente, ma alcuni possono impiegare più tempo di altri ad imparare. Come insegnare al tuo micetto pigro che è lì che deve andare, e non negli angoli più diversi?
Scopriamo come educare un cucciolo di gatto a fare i bisogni nella sua lettiera. La tecnica migliore consiste nel prenderlo delicatamente e poggiarlo sulla sabbietta all'interno della lettiera più volte al giorno, perché acquisisca familiarità con la sua consistenza. Anzi, sarebbe bene portarlo subito nella lettiera non appena mette zampa in casa, per abituarlo immediatamente all'impatto con quel nuovo ambiente.
Se però il tuo gattino non vuole proprio saperne di usare la toilette, evita nel modo più assoluto di sgridarlo mettendo il suo musetto nella pipì fatta dove non avrebbe dovuto. Anzi, abbi l'accortezza di pulire con cura gli angoli in cui fa pipì, perché se continua a sentirne l'odore si convincerà che è lì che deve fare i suoi bisogni! Poi, con pazienza e costanza, continua a mostrargli la sua lettiera, che devi collocare in un angolo tranquillo della casa, lontano dal cibo. Abbi cura di pulirla regolarmente per eliminare odori che possano disturbarlo e ricorda di cambiare spesso la sabbietta: se il tuo micetto si ostina a disdegnarla, fai più tentativi con tipi diversi. Forse il punto è che preferisce i classici sassolini ai granuli di plastica profumata!
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