Un aiuto in questo senso potrebbe venire dai cani. Niente di nuovo, apparentemente, dato che i migliori amici dell'uomo da sempre "sentono" l'avvicinarsi del terremoto. Ma se il "preavviso" anziché di poche ore fosse di diverse settimane, se non di mesi, ecco che allora le cose cambierebbero decisamente in meglio.
Portavoce di questa nuova teoria è il dottor Kiyoshi Shimamura, medico giapponese che ha studiato il comportamento dei cani in relazione al terremoto che sconvolse la città di Kobe nel 1995. Secondo gli studi di Shimamura ripresi da UsaToday, nei due mesi precedenti e successivi al sisma il 18% degli animali ha manifestato comportamenti inusuali come un abbaiare eccessivo e un aumento dei battiti cardiaci.
La percentuale poi si innalza vertiginosamente fino a raggiungere il 60% se si limitano le osservazioni alla zona più vicina all'epicentro. Il medico è convinto che effettuando un monitoraggio del comportamento dei cani e riunendo i dati così raccolti si possa arrivare a vere e proprie previsioni di terremoti.
Ma sono molti gli esperti che sollevano dubbi sulla validità scientifica nel metodo di Shimamura e sulla relativa efficacia dei suoi studi. In realtà, il nervosismo degli animali in occasione dei terremoti, è stato osservato sin dall'antichità, ma ancora oggi rimane sostanzialmente un mistero.
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