Dog Therapy: quando l'affetto dei cani cura
“Il cane è il migliore amico dell’uomo”. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Infinite volte, tanto da non coglierne più il vero significato. A pensarci bene, però, non si tratta di uno stereotipo: tra tutti i nostri “cugini” del regno animale, il cane è quello con cui riusciamo a instaurare il rapporto più intenso, lo scambio affettivo più profondo e duraturo. Non stupisce, dunque, che i protagonisti indiscussi della cosiddetta “pet therapy” siano i cani. Cos’è la pet therapy e, nello specifico, in cosa consiste la “dog therapy”? Andiamo alla scoperta di questo interessante universo: le potenzialità degli animali non finiranno mai di stupirci!
Curarsi con la pet therapy: cani e non solo
Da qualche anno se ne sente parlare sempre più spesso, anche in contesti istituzionali: la pet therapy è una pratica terapeutica basata sul contatto fisico ed emotivo tra paziente e animale. Letteralmente “terapia dell’animale da affezione” (in inglese, pet significa animale domestico), il termine “pet therapy” fu coniato negli anni ‘50 da uno psichiatra infantile, l’americano Boris Levinson, in seguito a numerose osservazioni dei benefici psicologici e comportamentali derivanti dall’interazione tra i suoi piccoli pazienti autistici e gli animali - i cani, in particolare. Levinson notò che il rapporto affettivo instaurato con l’animale accresceva sensibilmente l’autostima del paziente, ne alleviava il disagio psicofisico e - cosa non meno importante - facilitava la sua interazione col terapeuta.
La pet therapy, dunque, è una co-terapia: una pratica curativa attivata a supporto di terapie mediche tradizionali - farmacologiche, psicologiche o di riabilitazione motoria. Gli importanti risultati conseguibili grazie alla pet therapy - eseguita con i cani o con altri animali da affezione - derivano non solo dalla vicinanza e dal contatto fisico con l’animale, ma anche dall’empatia e dal legame emotivo che esso è in grado d’instaurare spontaneamente con l’essere umano.
Oggi la pet therapy si pratica con molte specie animali, anche se il migliore amico dell’uomo rimane in testa alla classifica degli animali più idonei. Ci sono anche gatti, criceti e conigli; cavalli, pappagalli e delfini; infine, animali da fattoria come asini, capre e mucche. Concentriamoci però sui benefici psicofisici procurati dal rapporto affettivo cane/paziente, in breve, sulla “dog therapy”.
Dog therapy: cos’è e perché è efficace
La dog therapy è la pet therapy praticata con un cane. La sua efficacia deriva dal fatto che i nostri amici pelosi sono in grado di dare affetto spontaneamente e sinceramente, senza alcun pregiudizio, condizionamento o falsificazione - caratteristica che accomuna tutti gli animali distinguendoli dall’uomo, ma che nei cani è particolarmente accentuata. Nessun meccanismo psicologico difensivo, di calcolo o interesse, entra in gioco in loro quando decidono di stabilire con noi un rapporto affettivo.
Inoltre, i cani sono in grado di leggere il linguaggio corporeo dell’uomo e di percepirne lo stato emotivo attraverso le sue secrezioni ormonali: ansia o preoccupazione, paura o tristezza. Non finisce qui: percepita un’emozione nel soggetto, i cani reagiscono con vivacità, gioco, contatto fisico, coccole e calore. Tutto questo provoca nel paziente sensazioni nuove, piacevoli e inaspettate: infonde coraggio, stimola a tornare a socializzare e a riscoprire serenità e allegria, una sintonia fautrice di guarigione.
La dog therapy trova, quindi, applicazione negli ospedali, per migliorare la convalescenza dei malati, grandi o piccini (dei piccoli pazienti, in particolare, i cani si prendono cura come fossero i loro cuccioli); negli istituti per anziani o disabili, di cui arricchiscono la quotidianità; nella cura di pazienti con problemi psicologici e relazionali, cui danno fiducia e sostegno; nelle scuole, per accrescere nei bambini creatività e spirito d’osservazione, mitigarne timidezza o aggressività. Nell’instaurarsi di ogni relazione cane/paziente, complicità e continuo scambio di ruoli sono fondamentali: talvolta il paziente è oggetto delle attenzioni del cane, talvolta è il cane a essere oggetto delle cure del paziente. In ogni caso, il contatto con la diversità fa riscoprire la fiducia in se stessi e nel prossimo.
Dog therapy: corsi per cani e operatori
L’Italia è stato il primo Paese europeo ad aver ufficializzato la pet therapy e il suo valore terapeutico: un anno fa sono state stabilite le cosiddette Linee Guida degli I.A.A., Interventi Assistiti con gli Animali con un accordo statale, nel corso del quale le Regioni sono state invitate a recepire le regole stabilite a livello nazionale. Si tratta di regole riguardanti gli standard di qualità che le strutture accreditate sono tenute ad osservare.
Esistono, infatti, enti e associazioni sparse su tutto il territorio nazionale - come l’Associazione Italiana Pet Therapy - che tengono corsi di dog therapy, volti a formare la coppia cane-operatore. Questo perché ogni cane deve essere affiancato nella sua interazione col paziente da un conduttore, che lo guida e gli impartisce istruzioni. I corsi sono rivolti da un lato a cani di ogni razza in possesso di precisi requisiti veterinari, di temperamento e comportamento, dall’altro a qualunque psicologo, medico, fisioterapista, educatore, insegnante od operatore cinofilo interessato alla materia.
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