ADOLESCENZA

Combattere l'ansia da esame

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Non importa quanti ne hanno già superati e quanti ancora ce ne saranno da superare, l’ansia da esame arriva e non ci pensa due volte a giocare brutti scherzi, come possiamo aiutare i nostri figli a superarla?

La prima regola per sconfiggere un nemico è conoscerlo. Per i ragazzi gli esami scolastici sono una grande prova, è facile che arrivino a questi eventi carichi di ansia e nervosismo. Oltre all’ansia positiva che è quella che ci fa rimanere vigili e pronti agli avvenimenti c’è anche l’ansia negativa che spesso blocca e terrorizza. Sono sempre più frequenti anche nei ragazzi più giovani veri e propri corto-circuiti nervosi: oltre all’aumento della sudorazione, alle palpitazioni, alla nausea, alla salivazione azzerata, ecco che arrivano veri e propri black-out che si manifestano con un respiro veloce e convulso, tachicardia, rigidità degli arti, vuoti di memoria. Per controllare questa situazione e per fare in modo di non arrivare a questo punto possiamo darti qualche consiglio per aiutare tuo figlio a prepararsi senza stress agli esami. 

1. Studiare è la base

Sapere di sapere è il primo passo per non farsi prendere dal panico. Uno studio organizzato e puntuale è l’arma numero uno per combattere l’ansia da esame. 

Con un metodo di studio funzionale e costante gli esami diventano una parte del tutto e non uno spauracchio complicatissimo. Il livello di preparazione sale con un programma di studio che definisca cosa si deve studiare, quanto ogni giorno, mirato all’essenzialità. Via libera a riassunti, sintesi, prove di esposizione orale con registrazione o con te che lo ascolti per segnalare eventuali passaggi confusi. 

Lo studio a memoria non premia, sotto stress ci si può dimenticare tutto. Meglio comprendere i concetti, per poter fare dei collegamenti tra i diversi argomenti.

2. Organizzare le giornate di studio

La disciplina e la continuità nelle giornate di studio sono un grande aiuto nel controllo dell’ansia: avere delle routine, come mangiare sempre alla stessa ora, dedicare allo studio tot ore al giorno e sempre negli stessi orari (niente tour de force serali fino a tardi o levatacce accompagnate da litri di caffè), evitare di andare a letto troppo tardi. Alle ore di applicazione devono alternarsi momenti di rilassamento. Da questa organizzazione deriva una più grande concentrazione: ci si distrae di meno e si ottimizzano le energie.

3. Fare tabula rasa dei cattivi pensieri

“Non ce la farò mai a studiare tutto! Non ho abbastanza tempo! Queste cose non le capisco! Non mi rimane niente in testa!”

Questi pensieri negativi danno vita a un circolo vizioso fatto di procrastinazioni continue, di convinzioni limitanti, di studio inefficace e di risultati deludenti. Questo loop distruttivo si rafforza a ogni ripetizione, rendendo sempre più difficile pensarla diversamente da così. Invece di vederlo lamentarsi sui social, o scrivere su WhatsApp e messaggini ai suoi compagni chiedigli di fare con te un piccolo esercizio di meditazione mindfulness: fallo concentrare sul respiro, sull’aria che entra e che esce lentamente. Con il respiro possiamo controllare gli stati emotivi alterati: se sente che la sua mente divaga, riportalo lì, in quel momento, con il focus sulla sua respirazione fino a che non si sarà calmato.

4. Mens sana in corpore sano

Lo studente è come un atleta: se non si allena, il giorno della gara non sarà pronto, competitivo. Non solo la mente ma anche il corpo dello studente deve essere “nutrito” bene: come?

Sport: l’attività fisica regolare dà innumerevoli benefici sia al corpo che si stanca e scarica la tensione muscolare, sia alla mente che si libera dai pensieri negativi.

Sonno: la notte è un momento importate per ricaricarsi dopo ore di studio. Non è una questione di quantità, dormire di più non vuol dire necessariamente dormire meglio. Avere dei cicli di sonno regolari (andare a dormire alla stessa ora e svegliarsi alla stessa ora) migliora la qualità del sonno. 

Alimentazione: la tensione può togliere l’appetito ma per sostenere la sua prova tuo figlio ha bisogno delle giuste energie. Evita però i cibi troppo grassi o troppi dolci e le bevande energizzanti che sono eccitanti e non aiutano certo a placare l’ansia.

5. Sfruttare l’ansia positiva

Abbiamo rimedi per tutto e subito: noi che appena ci chiama corriamo subito, la pillola per il mal di testa, il motorino appena lo chiede.

Tutti, compresi i nostri figli, non riusciamo più a tollerare neanche i piccoli disagi: avere la pretesa di eliminare tutta l’ansia è sbagliato e controproducente. Perché non fai prendere a tuo figlio consapevolezza che essere nervosi per una prova importante è del tutto naturale, anzi, che nella giusta misura questa tensione positiva potrà aiutarlo ad ottenere il massimo da sé stesso? 

Gli esami non finiscono mai, sono prove della vita che bisogna imparare a fronteggiare, piccoli o grandi occasioni per capire cosa possiamo dare, come sappiamo organizzarci, se sappiamo mantenere la calma. Anche tuo figlio ne uscirà più forte, aiutalo ad indirizzare bene la sua energia!

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