È da qualche mese che ormai si parla di recessione. Titoli allarmistici dei telegiornali, discussioni colte al volo a scuola o in autobus, articoli preoccupanti dei giornali: i ragazzi colgono questi segnali negativi, ed è giusto che i genitori parlino con loro, per tranquillizzarli e spiegare bene cosa sta accadendo. Far finta di nulla, secondo gli psicologi statunitensi (dove maggior è oggi l'impatto della crisi) è peggio: i giovani sentono il peso negativo della situazione e il loro equilibrio psicologico ne risulta turbato.
Studi sulle generazioni che hanno vissuto periodi di crisi economica dimostrano che i ragazzi che li hanno attraversati hanno subito ripercussioni negative sulle loro aspirazioni e sulle loro prospettive di carriera. Dunque è bene parlare ai propri figli, perché non diventino vittime passive della situazione che si sta verificando.
Basta usare parole semplici, spiegando che l'economia si basa sul comprare e vendere le merci, e che in alcuni periodi della storia questo accade in modo accelerato, in altri, come adesso, a rilento. Ed è questo il motivo per cui gli adulti sono preoccupati. Questo in generale. Parlando della propria famiglia e delle proprie prospettive, bisogna però trovare accenti positivi e ottimistici, per infondere tranquillità nei ragazzi. Magari spiegando che la risposta sta nel modificare le abitudini di vita e il modo di lavorare.
Si può anche responsabilizzare i propri figli, coinvolgendoli nelle scelte economiche, così che si sentano sicuri di essere a conoscenza di cosa accade veramente nella propria casa, senza dunque alimentare paure e pessimismi immotivati. Inoltre, se i ragazzi volessero rendersi utili all'economia familiare con qualche lavoretto, non andrebbero dissuasi. Questo li rende infatti più ottimisti e attivi, e li abitua a non accettare passivamente le situazioni di crisi, ma a combatterle e superarle. Un ottimo "investimento", dunque, per il loro futuro...
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