Mamme e papà che tornano a casa stanchi e non hanno energie o tempo per stare con i propri figli, bambini lasciati da soli davanti alla TV. Sempre più spesso i genitori hanno “qualcos’altro da fare”, ma quanto incide l’indifferenza dei genitori sulla psiche dei figli e sulla loro crescita? La risposta è scontata: incide moltissimo e in diversi modi. Ciò che, invece, sorprende e preoccupa, è la diffusione del fenomeno: molto più elevata di quello che si potrebbe pensare, come avverte Paola Facchin, pediatra della clinica universitaria di Padova, autrice di un recente studio sull’argomento. Per avere un’idea delle proporzioni basta osservare i dati forniti da un’indagine su 650 adolescenti veneti tra gli 11 e i 18 anni, segnalati ai Servizi Sociali nei primi anni ‘90 per situazioni di disagio familiare. Di essi ben 183 erano vittime di “neglect” , ovvero trascuratezza.
In che cosa consiste? Sembra incredibile, ma ogni disattenzione, anche piccola, nei confonti dei propri figli, può diventare pericolosa, se protratta a lungo nel tempo. Ignorare la richiesta di spiegazioni, non trovare il tempo per raccontare una fiaba, deludere le richieste di giocare insieme, sono comportamenti che a lungo andare influiscono sulla salute del bambino e sul suo equilibrio. Anche il bambino “leggermente trascurato” può, infatti, andare incontro alla somatizzazione del proprio disagio. Questa la causa, in molti casi, di obesità infantile, eccessiva magrezza, difficoltà motorie, passività, iperattività, aggressività. Si sta inoltre delineando una nuova fascia di trascurati: si tratta dei bambini “materiali” , abituati dall’ambiente familiare a tralasciare i sentimenti e a dare importanza soltanto al possesso materiale degli oggetti. Questi bambini crescono senza essere capaci di dare o ricevere affetto, ma pronti a scambiarlo con dei beni di consumo.
Il ragazzino amato distrattamente diventa in genere un giovane adulto aggressivo e privo di entusiasmi positivi, insicuro e spericolato al tempo stesso, superficiale nei rapporti con l’altro sesso. Ma che cosa può far sì che i genitori trascurino i propri figli? A parte i casi di trascuratezza legati a eventi singolari, come la malattia, la morte di un genitore o una condizione di indigenza, spesso avviene che anche la mamma e il papà più disponibili rimangano imbrigliati in situazioni che li distolgono dai figli. Ad esempio quando la loro autostima è troppo condizionata da modelli di famiglie e carriere perfette e si fanno fagocitare dalla fretta.
I bambini, che hanno tempi di reazione lunghi, non possono adeguarsi ai ritmi di un adulto frettoloso. Cosa fare allora? L’errore che un genitore deve evitare assolutamente è di permettere che la fretta lo renda indifferente verso i figli. Se si accorge che sta andando in questa direzione deve rallentare, chiedersi se sta garantendo al bambino un ambiente amorevole e sicuro che gli permetta di diventare autonomo. È errato invece, in tali casi, concedere più corda al bambino. Se i problemi sono invece più radicati allora è necessario che i genitori mettano da parte ogni vergogna per rivolgersi ad un aiuto esterno - parenti, amici, istituzioni - in grado di fornire un appoggio e di consentire al genitore di ritagliarsi delle pause. L’importante è non essere indifferenti ancora una volta: in ballo c’è il futuro dei propri bambini.
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