Prima o poi, bisognerà farci i conti. Il proprio innocente pargoletto, lui o lei che sia non fa differenza, a malapena decenne, ci pone a bruciapelo domande sul sesso. Che fare? Ignorare, svicolare, cambiare argomento? Secondo gli studiosi è un atteggiamento sbagliato. Anche se domande su questo tema possono generare disagio (nei genitori, chiaramente, non nei bambini).
Il consiglio è quello di vincere l'iniziale imbarazzo. Sarebbe meglio anzi cominciare a spiegare qualcosa ai propri figli, prima ancora che siano loro a fare delle domande. L'educazione sessuale (o la mala educazione sessuale) ormai comincia infatti molto presto, a causa del bombardamenti di immagini a cui sono sottoposti anche i più piccoli, attraverso la televisione, i videogiochi e gli amici.
Un sondaggio che recentemente ha coinvolto i paesi europei indica come i giovani apprendano la maggior parte delle loro nozioni sul sesso attraverso i media (televisione, internet e stampa) e le amicizie. Si tratta di fonti informative non sempre corrette. E l'Aied (Associazione Italiana per l'Educazione demografica), che da sempre si occupa di organizzare corsi nelle scuole, fa notare come negli anni Settanta le richieste per i corsi di educazione sessuale provenivano soltanto dai licei.
Oggi invece anche dalle scuole medie e dalle quinte classi delle elementari. È bene dunque intavolare un discorso su questi argomenti con i propri figli, senza farsi spaventare dalla crudezza che a volte hanno le loro domande o il loro linguaggio. Un approccio sereno al sesso, mediato dalle informazioni date dai genitori, è quanto di meglio si può regalare ai propri ragazzi, che non si vedranno così costretti ad ottenere informazioni dai siti web o dagli amici.
La famiglia inoltre può da subito parlare di affetto e sesso, cercando di sottolinearne anche il lato affettivo ed emotivo. Insomma, educazione sentimentale e sessuale insieme. Nei casi di maggior imbarazzo, sono molti i manuali che offrono consigli pratici ai genitori. Gli istituti scolastici più illuminati organizzano inoltre corsi per insegnanti e genitori.
Se invece si preferisce un approccio più personale, ci si può sempre rivolgere agli psicologi dell'età evolutiva. L'importante è comunque non evitare le domande dei ragazzi, e aiutarli a sviluppare una visione armoniosa e sana della sessualità in generale.
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