I programmi più amati sono ovviamente i cartoni animati, seguiti da film e telefilm. È notevole l'impatto dei nuovi mezzi di comunicazioni quali internet. Oltre il 65% dei bambini intervistati ha dichiarato di utilizzare il computer per navigare, giocare e studiare.
Ma quando si è chiesto loro perché guardano la TV, la replica è stata sorprendente e allo stesso tempo avvilente, il 58% ha risposto per noia, un dato che fa certamente riflettere.
Il professor Giovanni Bollea, famoso neuropsichiatria infantile, in una intervista rilasciata ad un noto quotidiano italiano, ha dettato alcune norme per regolare il rapporto fra bambino e la TV. La prima regola? Impedire al bambino di guardare la televisione fino a 6 anni se non in compagnia di un genitore. Sarà infatti suo compito decidere cosa è meglio far vedere ai propri figli. Le televisioni dovrebbero, inoltre, segnalare sui giornali i programmi adatti ai bambini a seconda delle fasce di età, per aiutare i genitori nella scelta dei programmi. Seconda regola: mai permettere al bambino di guardare la televisione al mattino prima di andare a scuola. Terza regola: i telegiornali trasmessi alle 13 e alle 20 dovrebbero diffondere immagini visibili anche ai bambini di 6 anni. I notiziari dovrebbero comunque essere sempre seguiti insieme ad un adulto ed in seguito commentati. I piccoli verranno così spinti ad assumere un atteggiamento meno passivo di fronte alle immagini ed ai messaggi trasmessi.
Ma come distogliere i propri figli dalla "scatola magica"? Organizzando incontri con altri bambini dopo la scuola, in cortili o altri luoghi all'aria aperta dove possano giocare. Stimolare il bambino alla lettura, presentando i libri come una divertente alternativa alla TV. Fare intraprendere ai propri figli una adeguata attività fisica, così da tornare a casa stanchi, trascorrere del tempo con i propri genitori e dimenticare questa baby sitter artificiale.
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