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Sonni ‘agitati’
Pianti notturni, difficoltà a prendere sonno, incubi, agitazione … sono solo alcune delle caratteristiche che, purtroppo, disturbano il sonno di molti neonati. Sì perché, nonostante i più piccoli dormano la maggior parte delle ore, i loro sonni non sono affatto sereni.
Le spiegazioni sono fisiologiche, non c’è da allarmarsi, il tempo e la maturazione del sistema nervoso faranno la loro parte, bisogna solo pazientare e, nel frattempo, aiutare i piccoli ad impostare abitudini regolari e corrette.
Il sonno e la fame
Gli improvvisi risvegli notturni allietati dal pianto sono spesso scambiati dai genitori per un bisogno del piccolo di poppare. In molti casi, infatti, questi due fenomeni si sovrappongono e, dunque, vanno a braccetto.
Tutti i neonati chiedono il latte anche durante la notte, ma i risvegli, soprattutto dopo i primi due mesi, sono tutt’altra cosa e sono perlopiù legati alla natura ciclica del sonno. Dai quattro mesi in su, poi, il sonno è una chiara esperienza di separazione dal genitore, fattore che sicuramente incide sui ‘misteriosi’ risvegli.
I sogni dei neonati
Gli studi sostengono che i neonati sognano già nel grembo materno a partire dagli ultimi mesi di gravidanza. I bambini, infatti, già nella pancia della mamma alternano fasi di sonno quieto a fasi di sogno REM, e, dunque, sognano.
Emozioni forti e stati di eccitazione vissuti durante la giornata sono all’origine degli incubi dei bimbi. Molte volte, invece, è la paura del distacco a colpire l’attenzione del bambino e, quindi, a spaventarlo con gli incubi.
Il sonno fa crescere!
I ricercatori della Emory University, in Georgia, hanno osservato che aumenti improvvisi del numero di ore di sonno sono strettamente collegati a scatti di crescita improvvisa, registrati in particolare a circa quattro giorni dal picco di sonnolenza. La spiegazione sta nella produzione dell’ormone della crescita proprio durante il sonno.
Il risultato non è nuovo: durante la fase REM, infatti, la produzione di ormoni necessari allo sviluppo è massima. Favorire un buon sonno, infatti, significa proprio incoraggiare la crescita.
La poppata e il pisolino
Se ti stai chiedendo perché il tuo piccolo cade addormentato subito dopo la poppata, sappi che uno studio spagnolo pubblicato dalla rivista ‘Nutritional Neuroscience’ ha recentemente rivelato il mistero.
Il latte materno, soprattutto quello prodotto in tarda serata, contiene una gran quantità di endorfine, sostanze oppioidi prodotte dall’organismo che favoriscono il sonno.
Anche il seno in sé possiede una funzione consolatoria e rasserenante, che può essere sostituita da altre forme di rassicurazione durante il processo di crescita.
Pavor Nocturnus
Con pavor nocturnus si intende un fenomeno del sonno che solitamente si riscontra nei bambini intorno ai 2 anni. Si manifesta come un fenomeno analogo all’incubo, ma di differente intensità. Il bambino ha gli occhi sbarrati, suda, piange e grida, allo stesso tempo sembra non percepire le rassicurazioni dei genitori, perché in realtà è addormentato. Al risveglio, non ricorderà nulla dell’esperienza vissuta.
Questi episodi, in ogni caso, non vengono sperimentati da tutti i bambini e, finché il fenomeno si manifesta sporadicamente, mamma e papà non hanno nulla di cui preoccuparsi. Se il problema persiste, però, è opportuno chiedere un parere al pediatra.
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