È giusto arrabbiarsi? È un problema che ha solo mio figlio? Come devo comportarmi? Si sta parlando del fatto che molti bambini non riescano a contenere la pipì e finiscano con farla nel letto mentre dormono. Questa incapacità, al contrario di quanto si possa pensare, è molto comune nei bambini e la percentuale che ha questo problema scende solo con il crescere dell’età.
L’incontinenza, viene chiamata anche enuresi notturna, ed indica il momento in cui il bambino continua a bagnare il letto quando ha smesso di portare il pannolino. Il problema, in questo caso, va ricondotto a cause genetiche, ovvero sicuramente uno dei membri della famiglia ne avrà sofferto a sua volta durante l’infanzia.
Il problema gira tutto attorno ad un gene che non riesce a produrre l’ormone antidiuretico, responsabile della riduzione di metà della produzione delle urine durante la notte. Quando questo avviene il bambino ha anche una certa difficoltà a risvegliarsi in presenza dello stimolo.
In un secondo caso, l’enuresi non è dovuta ad un disturbo genetico ma più specificatamente ad un problema psicologico dovuto a qualche situazione sgradevole a cui è sottoposto il bambino. Ad esempio, l’arrivo di un nuovo fratellino, il divorzio dei genitori o altre problematiche simili.
Per affrontare questi problemi sono molto utili i consigli di un esperto di psicologia infantile che cercherà di andare alla radice del problema. I genitori, in ogni caso, devono dimostrarsi sereni e collaborativi per non trasmettere ulteriore ansia al figlio. Anche ignorare questa fase non sarà di aiuto ma al contrario bisogna avvalersi del sostegno di chi circonda il bambino.
Inoltre, è utile seguire qualche consiglio pratico come cercare di fare bere il bimbo a sufficienza durante il giorno per fare in modo che avverta meno la necessità nelle ore serali. Ultimo ma non meno importante sono dei semplici esercizi di controllo sulla pipì, come ad esempio, cercare di trattenerla il più a lungo possibile, cercando così di insegnarli a comandare i suoi stimoli.
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