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Gli ultimi controlli
Ormai ci siamo, la gravidanza è in dirittura d’arrivo, mancano solo pochissime settimane.
La tabella di marcia prevede ancora qualche ultimo esame e lunghi giorni di attesa da trascorrere nelle vicinanze della struttura sanitaria di riferimento, se non a casa.
Segna sul calendario qualche ultimo consiglio utile, gli esami finali da effettuare, le visite e tutte le curiosità su quest’ultimo lasso temporale ricco di sorprese, dubbi, timori ed emozioni fortissime.
38ma: la cartella pre-ricovero
La 38esima settimana è quella riservata agli appuntamenti burocratici e all’organizzazione. Quasi tutti i punti nascita prevedono, infatti, un appuntamento presso l’Ambulatorio della Gravidanza a Termine. In occasione del “raccordo” tra gli specialisti che hanno seguito la gravidanza, viene stilata una cartella pre-ricovero.
Si tratta di una sorta di ultimo bilancio, che prevede anche l’ultima visita ostetrica, la misurazione del bambino, il controllo della pressione arteriosa e l’ecografia per la valutazione della quantità del liquido amniotico.
39ma: gli esiti
La 39esima settimana si affronta con in mano i risultati degli ultimi esami del sangue e delle urine, effettuati tutti tra la 33ma e la 37ma settimana. L’ultimo prelievo è strettamente necessario per controllare l’emocromo, la creatininemia e glicemia. Inoltre vengono eseguite dettagliate ricerche sugli anticorpi per monitorare possibili infezioni che potrebbero rivelarsi pericolose durante il parto.
È questa la settimana ideale per effettuare un ultimo controllo sulle urine per individuare l’eventuale presenza di alterazioni renali.
40ma: la visita anestesiologica
Dalla 36ma settimana in poi è possibile effettuare questa visita. Spesso viene proposta a tutte le mamme, anche quelle che non hanno intenzione di ricorrervi, nell’eventualità dell’emergenza di un cesareo.
Durante la visita volta a valutare lo stato di salute della futura mamma, la stessa verrà sottoposta a un questionario “anamnestetico”.
Non servono esami aggiuntivi rispetto a quelli effettuati negli ultimi nove mesi, ma potrà spesso essere necessario un elettrocardiogramma.
Controlli aggiuntivi
Se la data prevista per il parto viene raggiunta e superata è necessario ripetere tutti gli esami del caso e rivalutarne i parametri: pressione e peso della mamma, oltre alla lunghezza del bambino. Se tutti i valori sono nella norma è necessario ripresentarsi in ospedale ogni tre giorni, per i controlli.
Il medico potrà proporre lo scollamento delle membrane, un metodo in grado di ridurre la necessità di induzione farmacologica del travaglio. Si tratta, in pratica, di una rapida manovra eseguita durante la visita vaginale che può dare inizio al travaglio.
41ma: l'induzione
Sul finire della 41ma settimana, se il parto non è ancora stato portato a termine, si procede con il ricovero della mamma per indurlo con i farmaci, perché la placenta, da sola, non può più nutrire il bambino.
Si procede con l’applicazione in vagina di un gel di prostaglandine, sostanze simili agli ormoni che lo fanno appiattire e dilatare.
La sua applicazione può essere ripetuta fino a tre volte nelle 24 ore. Si procede poi con la rottura ‘manuale’ delle acque e con l’induzione delle contrazioni, mantenendo il travaglio costantemente monitorato.
In questa fase la mamma, cui verrà fatto firmare un consenso, verrà costantemente informata.
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