Cara mamma, di’ la verità: quante aspettative hai sui tuoi figli? Da genitori è normale sperare che l’educazione e gli stimoli che si offrono ogni giorno siano utili a costruire un percorso di successo. Ma qual è il segreto per raggiungere l’obiettivo ed esiste una ricetta che dia un risultato sicuro? Una ricerca americana dimostra come le troppe regole impartite fin da piccoli possono minare la creatività di una persona, anche se si è sempre distinta per essere la prima della classe. E qui comincia la storia.
La ricerca sulla creatività dei bambini
Negli Stati Uniti dal 1942 esiste un’istituzione che valuta le capacità di adolescenti dotati. Si chiama Westinghouse Science Talent Search e ogni anno ha proposto un test da cui, fino al 1994, sono passati circa 2000 adolescenti molto promettenti che si erano distinti per quoziente intellettivo e capacità.
I ricercatori, nell’intento di approfondire il tema della creatività come stimolo educativo, hanno cercato di capire cosa è successo a questi ragazzi quando sono diventati adulti. Molti non hanno avuto una brillante carriera, almeno dal punto di vista creativo. E questo, hanno pensato, poteva essere dovuto a un’altra serie di fattori, come per esempio, le soft skill, ovvero quelle abilità sociali e relazionali che ci permettono di stare in mezzo ad altre persone per creare un network di scambio. Anche da questo punto di vista, però, gli studiosi hanno notato che non c’erano particolari problematiche. Dove stava allora l’inghippo?
Confrontando il loro percorso con quello di bambini normali che hanno rivelato una mente creativa, i ricercatori si sono accorti che la differenza stava nel bisogno di approvazione dei primi da parte di genitori e insegnanti che li caricavano di aspettative. Insomma, i cosiddetti ragazzi prodigio erano più interessati a raccogliere l’ammirazione svolgendo in modo pedissequo il loro compito più che a sforzarsi di essere originali e creare qualcosa di completamente nuovo. Non solo: si differenziavano anche per numero di regole impartite. I primi vincevano per quantità, mentre i secondi ne osservavano una, al massimo due.
Le conclusioni della ricerca
Non è facile coltivare la creatività e non esiste una ricetta perfetta che garantisca che un figlio ne sia portatore sano. Però, è molto facile contrastarla sovraccaricando di regole (morali magari) un figlio, eccedendo nelle aspettative e non lasciandolo libero di esprimersi e di scoprire da solo i propri valori e interessi. C’è di più. La storia di grandi artisti, musicisti e sportivi insegna che è stata la passione a guidarli al successo. Non c’era nessun insegnamento imposto dall’alto, ma solo una naturale curiosità e predisposizione che, laddove è stata assecondata, ha dato i suoi frutti.
Esiste una ricetta perfetta?
Forse no secondo gli studiosi, ma ci sono le esperienze che possono fornire un piccolo insegnamento. Cosa c’è di meglio che assecondare le passioni di un figlio? E, poi, in questo modo tu sarai sempre aperta a nuove vie e avrai la possibilità di imparare da lui cose che altrimenti non avresti avuto occasione di approfondire. Sei sicura che le aspettative che nutri per lui siano aderenti a quello che lui vuole veramente?
Allora non rimane che mettersi in ascolto, pronta percorrere nuove strade e gettare l’agenda degli appuntamenti che avevi studiato per lui. Va bene anche solo ridurla un po’.
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