Bambini e discussioni tra i genitori: cosa fare? In queste situazioni, è davvero il caso di dirlo, si confrontano aspramente due scuole diverse di pensiero. C'è infatti chi pensa che i figli dovrebbero essere tenuti accuratamente protetti e lontani da ogni forma di dissidio della coppia. E chi sostiene invece che nascondere le tensioni sia peggio, perché così i bambini crescerebbero respirando un'atmosfera di conflitti silenziosi e inesplosi, ma non per questo meno negativi.
In realtà, è ugualmente difficile avere a che fare sia con i ricordi di un'infanzia tempestata da continue discussioni tra i genitori, sia con i primi anni di vita passati in un silenzio ostile e bellicoso. Gli psicologi dell'età evolutiva su questo punto concordano: le tensioni non risolte, i conflitti latenti e non espressi a parole sono ancora più dolorosi per i bambini piccoli, che capiscono maggiormente il linguaggio corporeo rispetto a quello verbale. Dunque, moderare i toni, ma essere freddi e sprezzanti verso il partner ha effetti nocivi tanto quanto urlargli contro tutta la propria insoddisfazione.
Ma non è neanche consigliabile litigare a voce alta, con i figli che ascoltano in camera loro i dissidi dei genitori. Qual è allora il comportamento corretto? Capire - e far capire - che la rabbia e il disagio fanno parte delle normali emozioni umane e per questo non si deve aver paura di provare sentimenti simili. Solo, di fronte ai bambini, bisogna imparare a comunicar anche le reazioni emotive negative.
Dunque, è bene discutere con il partner, ma facendo capire che pur avendo idee diverse, papà e mamma si vogliono bene lo stesso, e non c'è risentimento o astio nel loro rapporto. Anzi, far vedere come si può esprimere il disaccordo pur volendo bene all'altra persona è un'ottima lezione educativa per i bambini. Insegnare loro a non aver paura dei sentimenti, anche quelli più forti e intensi, e insieme a saperli esprimere nel rispetto degli altri è infatti uno dei grandi doni che i genitori possono fare ai loro figli.
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