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Le puntarelle sono uno degli ingredienti più famosi della cucina romana, ma le troviamo anche in altre tradizioni gastronomiche del bel paese. Appartengono alla famiglia delle cicorie e si possono trovare con il nome di puntarelle, cicoria catalogna a puntarelle o catalogna a puntarelle. Il nome scientifico è Cichorium intybus L. (cicoria asparago). Le possiamo riconoscere facilmente perché sono delle cimette intorno a un torsolo, essendo le punte o i germogli del cespo di tipi di insalata catalogna. Hanno un colore chiaro alla base e si fanno più scure man mano che si va verso la punta della foglia.
Per la nostra salute, le puntarelle sono un toccasana, perché composte al 90% e più di acqua, sono ricche di fibre, hanno un basso contenuto calorico e al loro interno contengono quantitativi interessanti di vitamina C, vitamina K, acido folico e vitamina A, ma anche di calcio, magnesio, fosforo, sodio.
Come usare le puntarelle in cucina
Facili da coltivare anche nell'orto casalingo, preferiscono un clima caldo e secco: si seminano alla fine della primavera e si raccolgono da febbraio a maggio. Quando le raccogliamo, possiamo procedere velocemente a pulirle: di solito si usano solo le foglie tenere e i germogli centrali, da bagnare in acqua e ghiaccio per un'ora. Ma c'è anche chi usa le foglie esterne più dure per preparare il brodo vegetale o il minestrone.
In cucina le possiamo usare per preparare tanti piatti gustosi:
- puntarelle alla romana, un piatto tradizionale della capitale
- insalata di puntarelle, fresca e leggera, da portare anche in ufficio per la pausa pranzo
- carpaccio di bresaola e puntarelle, da condire con l’aceto balsamico
Possiamo, però, sbizzarrirci anche con altre ricette come ad esempio le torte salate, i minestroni, le vellutate o per un semplice contorno da cuocere velocemente in padella, quando si ha poco tempo.
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