Hai mai preparato la Pinsa Romana fatta in casa? Si tratta di una ricetta tipica del Lazio ed è molto antica. La usavano i contadini che macinavano i cereali e li impastavano con acqua ed erbe aromatiche. Una sorta di pizza dalla forma rettangolare, però, che si può farcire a piacere. La Pinsa Romana si prepara con una speciale farina apposita formata da farina di grano tenero, farina di riso, farina di soia.
La lievitazione può durare anche molto tempo, perché l'impasto della Pinsa Romana deve aumentare di volume. Una volta pronto, si stende nella classica forma rettangolare oppure ovale e si mette in una teglia. Possiamo poi condire la Pinsa Romana o come una classica pizza margherita, quindi con passata di pomodoro e mozzarella, con l'aggiunta di un po' di basilico o di origano, oppure sbizzarrirci con la sua farcitura, usando tutto quello che ci piace di più, come salsiccia, verdure grigliate, formaggi e molto altro ancora.
Preparazione della pinsa fatta in casa
Per preparare la Pinsa Romana fatta in casa è necessario mescolare la farina per la pinsa (o le tre tipologie di farina in proporzioni uguali) insieme al lievito e a 400 ml di acqua. Impastiamo per qualche minuto e poi aggiungiamo il sale, l'olio e l'acqua rimasta. Possiamo farci aiutare da una planetaria o da un robot da cucina per fare prima.
L'impasto è pronto quando è morbido. Creiamo una palla e facciamo riposare nella ciotola, coperta con della pellicola. Dovrà rimanere in frigo per 24 ore almeno.
Trascorso il tempo di lievitazione, dividiamo l'impasto in parti uguali e formiamo dei panetti, che dovranno rimanere a temperatura ambiente per qualche ora. L'impasto deve raddoppiare di volume.
Infariniamo il piano di lavoro e allarghiamo ogni panetto per dargli una forma rettangolare oppure ovale, dello spessore di mezzo centimetro circa.
Condiamo con pomodoro e inforniamo a 250 gradi per 5 minuti, nel ripiano più basso del forno. Aggiungiamo poi la mozzarella a cubetti e cuociamo per altri 5 minuti, et voilà, la pinsa fatta in casa è pronta da mettere in tavola.
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