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Spazi comunali gratuiti
Si chiamano orti urbani o orti sociali e stanno prendendo piede sempre di più nelle grandi città. Un piccolo pezzo di terra di proprietà comunale nel cuore della città che viene assegnato ai cittadini, i quali hanno il compito di coltivarlo con ortaggi, frutta o fiori.
- L'assegnazione. Molti comuni emettono un avviso una volta l'anno attraverso il quale segnalano la possibilità di assegnare le aree disponibili e fanno presente tutti i criteri e i doveri del cittadino. L'assegnazione solitamente è dedicata solo a chi non ha un appezzamento di terra proprio.
- Autoconsumo. Tra gli obblighi di chi usufruisce di un orto urbano c'è quello di usare i frutti della terra solo per un consumo familiare. Non è concesso rivendere i prodotti che si coltivano in aree della comunità e trarne un profitto!
- La grandezza del terreno. Alcuni comuni concedono un fazzoletto di terra più grande o più piccolo a seconda di quante persone compongono il nucleo familiare: un'area minore per le coppie, una più ampia per le coppie con figli.
- Biologico ed ecologico. Solitamente non è concesso usare agenti chimici: la coltivazione deve essere completamente naturale e biologica, per non inquinare l'aria cittadina, per rispettare gli appezzamenti circostanti e un'area di terra che potrebbe l'anno prossimo essere assegnata a qualcun'altro.
- Regole di condivisione. Oltre a un appello al buon senso vengono solitamente stilate delle regole comuni che riguardano la pulizia delle aree di passaggio comuni, lo smaltimento dei rifiuti organici e il compostaggio.
- I benefici. Finalmente si potranno toccare con mano prodotti con filiera corta, e sarà evidente anche il risparmio sulla spesa di frutta e verdura. La vicinanza di altri coltivatori diretti può essere anche un'opportunità di condivisione sia "tecnica" che umana: conoscere il vicino d'orto risulterà più facile che non conoscere il vicino di casa!
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