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Un lento risveglio
Le giornate si allungano e il sole comincia a scaldare il balcone o il giardino di casa. Prima che le piante tornino ad ornare il tuo terrazzo, dopo il letargo invernale, controlla il loro stato di salute e ridai loro forza seguendo questi semplici passi. Appena la temperatura lo permette porta all'esterno le piante ma non esporle subito al sole diretto e collocale lontano dalle correnti d'aria.
Elimina tutte le foglie secche, accorcia i rami disordinati e le parti morte per dare modo ai nuovi germogli di nascere. Per facilitare l'aerazione della pianta togli tutte le foglie cadute o marce che si sono accumulate. Per la ripresa ottimale della pianta, inoltre, rompi la crosta superficiale ed elimina gli accumuli di muffa dal terreno ed infine rifornisci la pianta di nuovo terriccio.
Un controllo in più
Accerta sempre che sui nuovi germogli o sulle foglie non siano già presenti dei parassiti, in caso trattali con gli appositi prodotti: per le afidi irrora con estratto dì ortica, tè forte, soluzioni saponose, spray a base di piretro e altri insetticidi.
Se sulle foglie si notano delle macchi farinose, il mal bianco o oidio, rimuovile e distruggi le foglie malate poi utilizza un infuso di equiseto, fungicidi a base di lecitina o un altro prodotto specifico, se invece sono presenti le cocciniglie gratta gli scudi del parassita, ripulisci le foglie dalla melata lucida e collosa e dalla patina nerastra (fumaggine), cura con olio di paraffina o un insetticida.
Il rinvaso
La primavera è la stagione adatta per il rinvaso poiché la pianta in questo momento è in ripresa vegetativa: la linfa ha già ripreso a circolare nei rami mentre le radici non sono ancora sviluppate.
Alza il vaso, se vedi che le radici sbucano dal foro presente sul fondo è ora di spostare la pianta in un vaso più grande dopo aver eliminato con un coltello affilato un po' di radici. Pulisci molto bene il vaso ed il sottovaso nel caso tu voglia riutilizzarli per altre piante.
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I vasi in commercio
Quando si tratta di fare il rinvaso è utile scegliere anche il vaso adatto. Ma quali sono quelli in commercio? I vasi in resina sono estremamente leggeri e molto somiglianti a quelli in cotto, il loro unico neo è il costo elevato. Quelli in cemento, invece, sono poco costosi e di lunga durata ma purtroppo molto pesanti.
I vasi in cotto permettono alla pianta un buono scambio con l'ambiente esterno grazie alla loro porosità, sono però fragili, pesanti e abbastanza costosi. Infine i vasi in plastica sono quelli più economici, trattengono una maggior quantità d'acqua, possono essere puliti facilmente e sono leggeri.
Il terriccio
La pianta crescerà in modo sano se il terriccio usato sarà di buona qualità. È sempre meglio utilizzare quello in commercio perché è stato sterilizzato ed è libero da batteri nocivi. Se hai la possibilità di prelevare liberamente della terra di campo, della sabbia o dei ciottoli, sterilizzali mettendoli in forno a 120° C per circa un'ora.
In commercio esiste anche un tipo di terra, detto universale, consigliato per le piante grasse, le verdi o le fiorite mentre per le acidofile, come le orchidee, usa quello specifico.
Come fare il rinvaso
Per iniziare mescola insieme terriccio, sabbia e torba. Sul foro presente nel fondo del vaso poni un pezzetto di coccio, in modo da coprirlo per metà, stendi uno strato di argilla espansa e coprila con un pezzo di calza di nylon prima di buttare il terriccio, in questo modo la terra non scorrerà via facilmente.
Concima la pianta con il fertilizzante adatto: quelli liquidi consentono dosaggi semplici e precisi mentre la taratura di quelli in polvere, a lenta cessione, è un po' più complessa. Per aggiungere altre sostanze naturali possiamo conficcare un chiodo nel terreno in modo da cedere del ferro, della cenere per il potassio e un po' di grani di riso per l'amido.
L’innaffiatura
Usa solo acqua a temperatura ambiente, evitando sempre l’acqua fredda e se proviene dal rubinetto sarebbe bene farla ‘decantare’ per una giornata in modo che il disinfettante in esso contenuta evapori. Molto meglio, inoltre, sarebbe utilizzare l'acqua piovana che è priva di cloro.
Durante la primavera l'annaffiatura deve essere più frequente in quanto le piante cominciano a mettere in nuovi germogli, attenzione però a non bagnare le foglie poiché una sola goccia d'acqua può diventare una lente che amplifica la luce del sole arrivando anche a bruciarle.
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