Impossibile non chiedertelo: com’è nata la tua passione per la cucina?
Fin da piccola ero, come si suole dire, una “bocca buona”: mi è sempre piaciuto mangiare e sono sempre stata curiosa di assaggiare tutto ciò che non conoscevo. Inoltre, nonne e zie mi hanno coinvolto nei lavori di cucina, dall’età di due anni; mi avvicinavano al tavolo per pasticciare con la farina e la passione è nata come un gioco da bambini, come una conseguenza spontanea.
Quando hai avuto l’idea di utilizzare YouTube?
Circa vent’anni fa lavoravo nell’agriturismo di famiglia e i clienti, alla partenza, mi chiedevano le ricette delle torte mangiate a colazione. Allora le scrivevo su un bigliettino e gliele regalavo. Scoprii YouTube che era ancora nuovissimo: pensai di girare dei video per i nostri ospiti ma inizialmente era una cosa esclusivamente personale e privata, la sostituzione digitale dei foglietti delle ricette. All’inizio - più o meno nel 2008 - c’erano pochissimi tutorial di cucina e in poco tempo mi stupii di quante visualizzazioni ricevessi: più di 100mila per qualcosa che avevo pensato per un pubblico ristretto. Nel 2011 ho aperto Fatto in casa da Benedetta, in cui parlavo di autoproduzione casalinga della tradizione contadina, non solo di cucina; erano tutorial a tempo perso che mi divertivano e mi facevano stare bene. A partire dal 2015, mio marito Marco ha cominciato ad aiutarmi e abbiamo investito in piccola strumentazione per fare le cose un po’ meglio. Mi fanno sempre la domanda di quale sia il segreto del mio successo ma onestamente non lo so. Non abbiamo avuto equipe alle spalle ma siamo stati capaci di fare grandi numeri, facendo saltare la mosca al naso a professionisti della comunicazione che non si spiegano “come” e “perché” due sprovveduti come noi siano riusciti ad ottenere tanta popolarità
Tu e Marco siete una bellissima squadra: quali sono i pro e i contro di lavorare insieme?
Di bello c’è che abbiamo un’intesa profonda; non perdiamo tempo perché basta uno sguardo. Abbiamo vissuto tante esperienze insieme, siamo entrambi molto reattivi e ci mettiamo sempre in gioco. Vedo me e lui come una mente maschile e una femminile che ragionano in linea. Di brutto c’è che se avessi un operatore non mi rivolgerei a lui nello stesso modo, sarei più riguardosa e non me lo mangerei quando sbaglia qualcosa. Però stiamo bene insieme e anche se litighiamo, facciamo in fretta a fare pace. Siamo entrambi testardi ma poi, a forza di discutere, si trova la quadra.
Chi sono le altre persone che hanno un ruolo fondamentale nella tua vita?
Sicuramente nonna Blandina e zia Giulietta, le donne che mi hanno insegnato i valori, mia suocera Diana che sta sempre dalla mia parte, il cane Nuvola e naturalmente i miei genitori che mi hanno supportato anche praticamente, sollevandomi dal lavoro agricolo del mio piccolo agriturismo.
Oltre alla cucina, qual è la tua più grande passione?
I saponi! La saponificazione è un mondo affascinante che forse amo persino più della cucina, anche se non l’ho dovuto abbandonare per mancanza di tempo. Avevamo aperto per passione una piccola azienda cosmetica, condotta a livello poco più che hobbistico ma ho dovuto accantonarla per dedicarmi completamente a Fatto in casa da Benedetta.
Sei arrivata al terzo libro: quante cose sono cambiate dalla prima volta che hai pubblicato?
A livello editoriale moltissimo. Il primo l’ho fatto con paura, perché non sapevo quanto avrebbero voluto investire, il budget era basso e il risultato incerto. Nel secondo, l’Editore mi ha dato più fiducia e si è avvicinato di più ai miei gusti. Il terzo è più completo, il mio preferito: con tanti consigli utili, il classico libro da tenere sempre in cucina per trovare la soluzione a qualsiasi problema.
Com’è stata l’esperienza del programma televisivo Fatto in casa per voi su Food Network?
L’ho voluto vedere solo quando è andato in onda, perché sono molto critica e ansiosa ma il risultato mi è piaciuto molto. Mi rispecchia completamente, a parte il trucco televisivo! È stato faticoso perché venivo da una stagione impegnativa e abbiamo registrato tutto in 5 giorni. Non sapevo se sarei stata all’altezza anche se sto riuscendo a gestire meglio la paura derivante dal senso di responsabilità: per me l’ideale è girare i video senza guardarmi e non pensare mai ai “fan” ma al fatto di rivolgermi a semplici amici.
Quali sono i 5 cibi che ti porteresti su un’isola deserta?
Il ciambellone che mangio a colazione, la polenta, il maiale alla brace, l’insalata e tutte le verdure possibili.
Come si svolge la tua vita quotidiana da youtuber?
Mi alzo molto presto e rispondo per un paio d’ore ai messaggi sui social. Poi io, Marco e Nuvola facciamo una passeggiata al mare. Al pomeriggio provo nuove ricette; le ripeto 3 o 4 volte prima di essere abbastanza soddisfatta per la pubblicazione. Poi, 2 o 3 volte la settimana, facciamo le riprese. La sera sono di nuovo sui social.
Quanto ha influito su di te avere così tanti follower? Quali sono gli aspetti positivi o negativi di interagire con una community così ampia?
I lati positivi sono assolutamente predominanti. Posso condividere i miei pensieri e i miei sentimenti e la community mi fa sentire sollevata. Aumenta però anche il senso di responsabilità, perché voglio che siano contenti. Credo che si debbano rispettare i followers come si devono rispettare gli amici. Dal punto di vista umano mi ha arricchito molto anche se è aumentato il lavoro. I problemi sono quasi nulli: non ho mai avuto problemi di disagio o fastidio nelle occasioni di incontro dal vivo, anzi. Gli haters ci sono ma non sono tantissimi e vengono bloccati immediatamente perché la community deve essere un salottino e le signore che la frequentano si devono sentire tranquille. Con la tv si sono un po’ scatenati ma rispondo sempre che devono avere una vita ben triste se non hanno di meglio da fare che spargere veleno.
Cosa pensi che piaccia di più di te ai tuoi followers?
Penso di essere genuina e vera. Mi vedono nell’onesta realtà e non come un personaggio costruito.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sembrerà strano ma non mi sono mai posta obiettivi a lungo termine. Vorrei prendermi 4 giorni di sonno profondo, magari alle terme. Tutto ciò che alimenta i miei numeri è costituito da tanto lavoro quindi, per trovare giorni liberi, devo fare tutto in anticipo. In questo momento mi sento appagata così, senza altri progetti.
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